Ha trovato la forza di denunciare e raccontare tutto ai Carabinieri una giovane colombiana in vacanza a Palermo.
La notte di Ferragosto ha vissuto l’incubo della violenza da parte di due uomini, palermitani, quindi la rapina e l’abbandono nelle campagne di Carini sopraggiunta l’alba. Ha solo 22 anni e si trovava in vacanza nella capitale con la sorella gemella e un amico; insieme alloggiavano presso l’hotel San Paolo. Quella sera aveva bevuto abbastanza e, rientrata in camera, aveva litigato con la sorella, fino alla decisione di anticipare il rientro a casa, previsto per il 24 agosto.
Una scelta non lucida e in preda alla collera che l’ha condotta per strada – un tratto ripreso da diverse telecamere, visionate poi dai carabinieri che hanno ricostruito i fatti – a camminare fino a Piazza Rivoluzione. E’ qui che ha incontrato un ambulante, volto che in quei giorni aveva riconosciuto più volte, e due palermitani che le hanno subito offerto un passaggio per l’aeroporto in cambio del solo pagamento del costo della benzina.
Violentata, rapinata e abbandonata nelle campagne di Carini all’alba. E’ stata la notte da incubo di una turista colombiana a Palermo. La ragazza ha, però, trovato la forza di fermare un passante e far scattare l’allarme ai carabinieri che l’hanno accompagnata in ospedale prima di ricostruire l’accaduto.
L’aggressione si è consumata solo quando, al terzo distributore, la carta di credito della giovane non aveva funzionato. I due hanno cambiato atteggiamento fino alla violenza sessuale nel tragitto verso l’aeroporto concluso con la rapina e l’abbandono in campagna.
Sono bastate 48 ore di indagini, però, ai Carabinieri grazie anche alle telecamere dell’hotel, stradali e dei distributori di carburante per risalire all’Alfa 147 grigia degli aggressori e da questa, intestata alla compagna di uno dei due, ai presunti responsabili: Giuseppe Emanuele Ruisi, 26 anni e Francesco Castellese, 36 anni.
I due sono stati arrestati e dovranno, adesso, rispondere di violenza sessuale e rapina aggravata. Al vaglio degli inquirenti la posizione di una terza persona, proprio l’ambulante che in piazza Rivoluzione avrebbe presentato la ragazza ai due garantendo per loro