Se hai ancora queste vecchie 10 Lire sei fortunato: ecco quanto valgono

La storia delle monete da 10 lire è molto lunga, cominciando già nel periodo del Regno d’Italia. Ma è a partire dalla proclamazione della Repubblica Italiana che le monete da 10 lire hanno subito importanti trasformazioni, a cominciare dalla varietà dei metalli: nel periodo compreso tra il 1947 e il 1950, le monete da 10 lire, che presentavano un ramo d’ulivo sul dritto e il valore sul rovescio, vengono realizzate in ottone; dal 1951 fino alla totale dismissione, vengono coniate le monete da 10 lire più conosciute e quindi più diffuse, che presentano sul dritto un aratro e sul rovescio due spighe di grano con indicato anche il valore, mentre il materiale è l’Italma (una lega di alluminio e magnesio italiani).

Vediamole nel dettaglio

La moneta da 10 lire Ulivo

Era il 1946 e la Zecca dello Stato aveva cominciato a coniare le prime monete da 10 lire con Ulivo, mentre sull’altra facciata, oltre al valore nominale, era rappresentato Pegaso, il famoso cavallo alato della mitologia greca. Sul primo pezzo veniva riportata l’indicazione di “prova”, incisa sulla parte inferiore sul lato destro all’interno della facciata: questo è un vero e proprio pezzo unico, ricercatissimo dai collezionisti che pagherebbero una fortuna per averlo nella propria collezione. Successivamente, le monete destinate alla circolazione cominciavano essere coniate, senza ovviamente la scritta “prova”.

Il valore collezionistico di queste monete parte dai 500€ per quanto riguarda quelle in FdC, mentre le monete da 10 lire Olivo in condizioni eccellenti sfiorano i 400€ e, nel caso di condizioni discrete, si può raggiungere un valore di 200 euro.

Ci sono inoltre casi eccezionali, come le monete 10 lire Olivo coniate nel 1947, perché c’è un pezzo che rappresenta una vera rarità, ovvero ha il grado R3: questa particolare moneta del 1947, in FdC può avere un valore superiore ai 4.500 euro, in splendide condizioni di circa 3.000 e in buono stato di circa 1.700 euro.

La moneta da 10 lire Spighe

A partire dal 1951, è stato il turno di una nuova moneta da 10 lire, comunemente conosciuta come 10 lire Spighe, per la presenza della rappresentazione delle spighe sul dritto. Queste monete furono concepite tali dal 1951 al 1956, e di nuovo dal 1965 al 2001, seppur a partire dal 2000 erano davvero una rarità in circolazione. In realtà, la moneta da 10 lire Spighe non fu più coniata già dagli anni ’80, ma erano rimasti diversi esemplari ancora in circolazione, rendendola ancora facilmente reperibile. Il design fu il motivo per cui sostituì la precedente: come già detto, sul dritto venivano riportate le spighe, simbolo del lavoro dell’italiano medio legato alla coltivazione della terra, mentre sull’altra facciata troviamo l’aratro, anche in questo caso un chiaro riferimento alla principale fonte di sostentamento della nostra Nazione. Questa moneta è caratterizzata dalla presenza di un contorno liscio.

In quanto al valore, per le prime monete da 10 lire Spighe si aggira intorno ai 25€, che cresce in modo importante con quelle che riportano come anno di conio il 1954: il suo valore in Fior di Conio può superare i 90 euro, mentre vale appena 1€ in condizioni normali.

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