Diabete: Il rapporto professionista/paziente e l’importanza della Nutrizione

Il Diabete è una malattia metabolica caratterizzata da cronici ed elevati livelli di zucchero nel sangue (iperglicemia), e dovuta ad una non corretta funzionalità del pancreas e del suo ormone proteico principe, l’insulina. L’insulina infatti permette allo zucchero di entrare nelle cellule e di essere utilizzato principalmente a scopo energetico e, se tutto questo meccanismo è alterato, lo zucchero rimarrà nel sangue portando, durante il corso degli anni, alle cosiddette “complicanze” del diabete.

Con l’avvento dell’insulina artificiale, il miglioramento dei farmaci, la creazione di strumenti (glucometri) capaci persino di leggere in tempo reale i valori di zucchero nel sangue oggi, il diabete
è diventato gestibile. Nonostante tutte queste migliorie comunque, i picchi iperglicemici ( dannosi a lungo termine) e ipoglicemici (pericolosi principalmente nel momento in cui compaiono), restano i segni imprescindibili del diabete che devono essere più che mai evitati. Da soli però, i farmaci e le strumentazioni non sono in grado di azzerarli. Ad esempio, se un paziente diabetico di tipo 1 si inietta insulina prima del suo pasto principale, a seconda delle sue necessità, ma consuma un pasto non perfettamente combinato e sbilanciato, rischia ugualmente di andare incontro a ipo o iperglicemia durante il corso della giornata.

Ecco che la Nutrizione sta diventando sempre più fondamentale per la gestione delle principali patologie e il diabete è sicuramente l’esempio migliore in cui si concretizza il suo effetto
assistenziale alla terapia farmacologica. La scelta di un pasto rispetto ad un altro, la conta dei carboidrati, il consumo quotidiano di frutta e verdura, la moderazione nel consumo di acidi grassi saturi, la riduzione o eliminazione di zuccheri semplici, rappresentano all’unisono alcune strade da percorrere per il mantenimento di una vita sana e quasi identica a quella di un paziente sano.
Al contempo, il rapporto Professionista/Paziente soprattutto in questa patologia, è un altro tassello critico che al giorno d’oggi viene a mancare.

Il paziente diabetico ha spesso bisogno del suo medico o del suo nutrizionista perché come spiegato prima, gli alimenti e la loro scelta giocano un ruolo importante per la formazione degli zuccheri nel sangue. Repentini cambiamenti dei livelli di glicemia, possono avvenire durante o dopo un pasto, magari durante una festa, dove non si è sicuri della composizione nutrizionale o magari, dopo o prima di un’attività sportiva che rappresenta un altro fattore importante e sempre da consigliare per tutta la popolazione ma in particolare per i diabetici.

Per riassumere, nutrizione, supporto professionale continuamente attivo, terapia farmacologica, sport e vita rilassata costituiscono sicuramente gli ingredienti migliori per la gestione del diabete.

Sebastiano Cefalù, PhD

Impara a mangiare – #amatestesso

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