Significativo aumento dei casi di tumore in Italia

Nel Rapporto “I numeri del cancro in Italia 2017” sull’incidenza dei tumori nel nostro Paese si segnala un significativo aumento dei casi di tumore in Italia: sono 369 mila quelli stimati nel 2017 contro i 365.800 del 2016. E se al Nord sono più numerosi i casi di tumore, al Sud si sopravvive di meno. Si registra un vero e proprio “boom”di diagnosi di cancro del polmone fra le donne: 13.600 nel 2017 (+49% in 10 anni), dovuto alla forte diffusione del fumo. In generale aumentano i tumori a pancreas, tiroide e melanoma, diminuiscono le neoplasie allo stomaco e al colon-retto. Si rileva anche come “oggi oltre 3 milioni e trecentomila cittadini (3.304.648) vivono dopo la diagnosi, addirittura il 24% in più rispetto al 2010”.

Nel 2014 sono stati 177.301 i decessi attribuibili al cancro. Le neoplasie rappresentano la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi) dopo le patologie cardio-circolatorie (37%). Il tumore che ha fatto registrare nel 2014 il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.386), seguito da colon-retto (18.671), mammella (12.330 decessi), pancreas (11.186) e stomaco (9.557). I cittadini che si sono ammalati nel 2005-2009 hanno una sopravvivenza migliore rispetto a chi è stato colpito dalla malattia nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) che nelle donne (63% vs 60%). Le percentuali più alte a 5 anni si registrano in Emilia-Romagna e Toscana sia negli uomini (56%) che nelle donne (65% donne). Si spiega quindi che i migliori stili di vita al Sud hanno comportato, ad esempio, un numero di casi inferiore del 41% al Sud per tumore al seno, al polmone tra le donne e alla prostata. Le 5 neoplasie più frequenti nel 2017 nella popolazione sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000, in crescita solo nelle fasce di età dove si è avuto un ampliamento dello screening, cioè fra i 45-49 anni e nelle over 70), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000).

“Emerge una forte difformità tra il numero di nuovi casi registrati al Nord rispetto al Centro e Sud sia negli uomini che nelle donne – spiega Lucia Mangone, presidente AIRTUM -. In particolare, al Nord ci si ammala di più rispetto al Sud. Il tasso d’incidenza tra gli uomini è più basso dell’8% al Centro e del 17% al Sud/Isole rispetto al Nord e per le donne del 5% e del 18%. Alla base di queste differenze vi sono fattori protettivi che ancora persistono al Sud, ma anche una minore esposizione a fattori cancerogeni (abitudine al fumo, inquinamento ambientale ecc). Per contro, al Sud si sopravvive di meno: nelle regioni meridionali, dove gli screening oncologici sono ancora poco diffusi, non si è osservata la riduzione della mortalità e dell’incidenza dei tumori della mammella, colon-retto e cervice uterina”. Scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nella prefazione del volume ‘I numeri del cancro in Italia 2017’: “E’ necessario continuare a promuovere campagne di sensibilizzazione perchè il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo uno stile di vita sano, e con la prevenzione si possono inoltre generare risparmi e liberare risorse che potrebbero essere indirizzate alla promozione di progetti di ricerca e alla disponibilità di nuove terapie”.
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