Medico di Cefalù assessore a Crema

La tornata delle amministrative dello scorso mese di giugno non ha raccolto solo gli esiti elettorali dei nuovi amministratori cittadini. Nelle città d’Italia coinvolte, molte sono le storie che accompagnano l’impegno politico di chi sceglie di spendersi in prima persona. Una di queste riguarda il neo eletto assessore della città di Crema, originario di Cefalù. Michele Gennuso è un neurologo che dopo la laurea in medicina conseguita a Palermo, ha proseguito gli studi a Padova e ha quindi creato la sua famiglia nella città lombarda, lontana dalle coste della perla del Tirreno, dove torna occasionalmente per le vacanze. Fin da giovane impegnato nel mondo associativo, ha portato con sé il bagaglio di esperienze umane e professionali, che adesso metterà a disposizione della comunità nel ruolo di assessore.

Come mai hai deciso di impegnarti in politica? Mi piace partire da una citazione di Vittorio Bachelet “”L’impegno politico non è altro che una dimensione del più generale ed essenziale impegno a servizio dell’uomo”. La scelta di impegnarmi in politica non dico che è stata naturale, ma quasi dovuta. Posso con serenità affermare di avere ricevuto tanto in questi anni, sia in termini umani che professionali; certo ho faticato e non mi sono risparmiato ma si arriva ad un punto in cui è necessario restituire qualcosa. Sono stato sempre appassionato dalla relazione con le persone, mi è sempre piaciuto immaginare gli altri come pezzetti di infinito da scoprire, in cui rispecchiarsi. Soprattutto poi in coloro che fanno fatica ad affrontare la quotidianità, e non solo in termini economici. Impegnarsi in politica per me vuol dire rendere meno complicata la vita di queste persone.

Quali progetti intendi portare avanti? Mi è stato chiesto di occuparmi di Welfare; cercheremo di porre al centro la persona con il suo bisogno e la sua fragilità ma che lo coinvolga alla ricerca per quanto possibile di soluzioni. Un welfare che non guarda solo ai limiti dell’altro ma alle sue risorse, anche se minime, ma necessarie a rimetterlo in gioco, a ridargli quella dignità di cui tutti abbiamo bisogno; il tutto ovviamente vissuto all’interno del nucleo fondamentale dove si realizzare la relazione, cioè nella famiglia.

Ho a cuore poi i giovani: per me le politiche giovanili devono rappresentare un luogo dove ogni giovane possa aspirare ai diritti ma anche coniugare dei doveri; il ruolo dell’assessore dovrà essere quello di creare occasioni, stimolare il dialogo, riaccendere il desiderio di stare dentro la vita democratica di una città. Per cui una prima azione che voglio realizzare è la creazione della Consulta dei Giovani come luogo privilegiato di crescita nella partecipazione e nella responsabilità

Infine dovrò occuparmi delle famiglie e ho intenzione di privilegiare non le famiglie che afferiscono già ai servizi sociali per dei bisogni ma quelle che vivono la serenità del quotidiano per riuscire a farla apprezzare sempre di più in una dimensione di benessere che deriva dagli affetti che si alimentano all’interno delle relazioni familiari cercando quindi di favorirli al massimo facendo attenzione a non costringere le persone a dover rincorrere il tempo da dedicare ai figli o ai propri partner focalizzandoci molto quindi sulla gestione della conciliazione tra famiglia e lavoro.

Quanto è grande il Gap in termini di welfare che paga il tuo paese natale rispetto a quello adottivo? La realtà da cui provengo ormai posso dire di non conoscerla più in maniera dettagliata, sicuramente nella città dove vivo è evidente una idea di Welfare moderno, dinamico, che stimola anche la comunità a farsi carico di chi fa fatica; è molto importante anche evidenziare la ricchezza che deriva dal Terzo Settore e dalle associazioni di Volontariato che agiscono molto spesso in sintonia e sinergia creando una rete efficace.

Cosa puoi augurare a Cefalù alla luce del tuo nuovo servizio? Io auguro alla mia Cefalù di riscoprirsi ogni giorno di più comunità, questo non è un fatto immediato né scontato, occorre fare leva sulla ricchezza umana che la nostra terra offre che ben si coniuga con le bellezze naturali che rendono la nostra città uno splendore.

Sofia D’Arrigo

 

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