Dopo gli incendi dello scorso giugno dalle Istituzioni solo proclami

Sono passati già quattro mesi da quando l’incendio più grave degli ultimi anni ha duramente colpito la cittadina di Cefalù, le sue campagne e i territori dei comuni limitrofi. Paesaggi mozzafiato irreparabilmente devastati dal fuoco, incantevoli panorami che riempivano gli occhi e l’anima da quattro mesi invece angosciano gli spettatori.

In questi mesi purtroppo poco o nulla è stato fatto, se non una infinita conta dei danni delle contrade, delle attività e delle case divorate dalle fiamme e chi tra i nostri concittadini ha subito dei danni ancora non ha avuto alcun ristoro. A pochi giorni dai roghi, con la terra ancora calda e fumante, non si è ritenuto di dover riconoscere lo stato di calamità naturale alla città di Cefalù e alle Madonie, nonostante il Ministro dell’Interno Alfano avesse dichiarato che i danneggiati non sarebbero stati lasciati soli ad affrontare il dopo incendi. La Regione dal canto suo si è limitata a dichiarare lo stato di emergenza senza portare avanti la richiesta di stato di calamità naturale che avrebbe permesso di accedere ad un contribuo da parte dello stato. Contributo quantomai necessario giacché i danni sofferti dai cittadini sono stati quantificati in decine di milioni di euro già a fine giugno, e la cifra, purtroppo, è successivamente aumentata.

Nessun aiuto quindi da parte dello Stato e delle Istituzioni, la cui macchina burocratica è sempre lenta e inefficiente anche nei casi di emergenza. Nessun risarcimento per chi ha perso la propria casa o la propria attività e soprattutto nessuna seria misura è stata presa per evitare che il problema si ripresenti, e che le contrade e le persone colpite possano rialzarsi.

Il settore privato invece, libero da ogni “logica politica” e dalle pastoie burocratiche ha già fatto la propria parte. E’ il caso delle compagnie assicurative: Allianz, per l’incendio che ha devastato Cefalù lo scorso 16 giugno ha già liquidato sinistri per una cifra che si attesta oltre i due milioni di euro, permettendo ai propri clienti di ripartire in tempi brevissimi nonostante gli enormi danni subiti. Ancora una volta, come spesso accade, il settore privato si è dimostrato più efficiente rispetto al pubblico.

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