Finale, conclusa la mostra della Torre del Marchese

13938370_1033676440047328_6857478252862541518_nSi è chiusa nella serata di Ferragosto la mostra d’arte “I colori del mare, le Torri e l’antico borgo” di Giacomo Di Marco. Per un mese intero i dipinti dell’artista locale sono stati esposti all’interno della Torre del Marchese, nella piazze centrale di Finale, località balneare del comune di Pollina.

Sono trascorsi 33 giorni dal taglio del nastro e da allora, tutte le sere, è stato possibile visitare, negli spazi ripensati dentro la fortezza storica, un’esposizione variegata di alcuni dei simboli principali del territorio, vero tema nell’intento dell’artista: le Torri, il mare, il cielo e i loro colori mai uguali, i dettagli colti dalle pennellate attente, le molteplici sfumature dei vicoli del borgo e i prodotti frutto della terra. La suggestiva location, attraente di per sè, ha favorito il flusso di visitatori che a decine, ogni sera, si sono raccolti per osservare, commentare e apprezzare un lavoro destinato interamente al territorio. Si è detto soddisfatto lo stesso Di Marco, che è stato presente in molte occasioni per le restituzioni che i visitatori hanno voluto fare: “Questa mostra era destinata al territorio perchè del territorio tratta”. 

Copiosa anche la risonanza che l’evento artistico ha avuto, sottoposta commostra‘era all’effetto dell’afflusso turistico dei molti villeggianti che quest’anno hanno trascorso le vacanze a Finale, e ai passanti che inevitabilmente hanno attraversato il Piazzale Torre. All’interno delle iniziative estive proposte nel comune di Pollina, la mostra del professore Di Marco ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale, proprio per aver tenuto compagnia nelle serate della calda stagione. Un ruolo trainante riconosciuto da quanti hanno
creduto che una mostra che parlasse del territorio potesse rappresentare una carta vincente nel gioco delle attrazioni. Un lavoro meritevole che ha avuto il successo sperato e che rimane una certezza per il futuro, su cui ancora va investito molto nel connubio tra cultura e identità, imparando a valorizzare di più e meglio persino i dettagli, come le opere dello stesso Di Marco insegnano.

 

Sofia D’Arrigo

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