La comunità geracese si sente derubata e scrive al Papa

Oltre settecento cittadini di Geraci Siculo si sono organizzati in comitato pubblico per richiedere al loro Vescovo di Cefalù, Mons. Vincenzo Manzella , che i beni mobili esistenti presso l’ex Monastero delle Benedettine, soppresso nell’estate 2015, ed inaspettatamente asportati, possano essere restituiti alla comunità geracese, perché li custodisca a perenne memoria storica, come segno tangibile della presenza delle Monache benedettinedi clausura nel territorio montano delle Madonie.

Il Monastero delle Benedettine “S. Caterina V.M.”, di “clausura papale”,sorto intorno all’anno 1492ad opera di un gruppo di “donne ritirate” , (consolidatosi in istituzione monastica benedettina il 26 ottobre del 1498) ha proficuamente operato nel territorio, per ben 517 anni, lasciando un segno magnifico di umanità e di spiritualità, indelebile nella storia della Città, per le tante opere di bene, a favore di uomini, donne, bambini, sacerdoti e religiosi di ogni dove, compiute dalle monache avvicendatesi nei secolidietro le grate claustrali. Il Monastero è stato soppresso perché ormai ridotto ad una sola presenza monacale, e contestualmente spogliato di tutti i beni materiali ivi esistenti tra cui mobili, porte, quadri, paliotti di altare, reliquiari, calici, beni d’uso quotidiano, stoviglieria, biancheria, paramenti sacri, arredi sacri e liturgici, anche di pregio, e già utilizzati nell’annessa chiesa di S. Giuliano, documenti d’archivio relativi agli oltre cinquecento anni di vita monacale, libri antichi e moderni e tutto quanto appartenuto al vissuto quotidiano delle suore. La Curia, durante  la pubblica assemblea del 3 luglio 2015, ha anche annunciato che avrebbe proceduto, nel più breve tempo, anche alla vendita dell’immobile.

“Anche in questa occasione – lamentano i membri del comitato – il Nostro Vescovo non ha esitato a schernire il popolo geracese, invitandolo a fare offerte per tale vendita; cosi come, nelle operazioni di asporto, il suo segretario aveva invitato una cittadina ad accettare in dono due cassapanche forse a tacitazione delle sue proteste per quanto già operato. Ove i beni mobili siano allocati non ci è dato di saperlo con certezza, pare che taluni , scarto di 70 sacchi di spazzatura siano stati distribuiti in varie chiesee in locali della Curia della Diocesi di Cefalù. Abbiamo tentato più volte invano un approccio sereno, un serio dialogo rispettoso e filiale con il proprio Pastore“. Dinnanzi a questa chiusura il Comitato ha quindi formulato una petizione, sottoscritta dagli oltre 700 cittadini e sostenuta on line da geracesi emigrati e tanti altri ( oltre 300), inoltrata oltre che al Vescovo Manzella anche al Santo Padre Francesco e a tutti gli uffici pubblici in qualche modo interessati alla questione: Prefettura ( FEC fondo nazionale per il culto, in quanto proprietario dei beni ecclesiastici passati alla Stato in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1866 cui faceva parte anche il nostro Monastero delle Benedettine), Assessorato per i Beni culturali e per l’Identità siciliana , Soprintendenza ai Beni culturali della Sicilia.

Il Comitato ha dovuto intraprendere l’azione di rivendicazione, non tanto per il valore venale dei beni medesimi, che, se pure non trascurabile, non è il motivo ispiratore di detta rivendicazione, quanto, piuttosto, per il profondo attaccamento al vissuto plurisecolare, culturale, spirituale, umano, e sociale che le Monache benedettine hanno trasmesso a quanti si sono a loro avvicinati per qualunque motivo. E’, infatti, questa la motivazione profonda che ispira l’azione determinata del popolo di Geraci, volta, prioritariamente, a conservare la “memoria” di oltre cinque secoli di efficace presenza benedettina, principalmente, a beneficio delle future e nuove generazioni, anche attraverso l’ istituzione ufficiale nello stesso immobile dell’ex Monastero di un “Museo Benedettino”, luogo di custodia dei segni di questa presenza e testimonianza viva dell’opera spirituale e umana svolta dalle monache. L’idea del Museo all’interno del monastero è stata alimentata dalla manifestazione della Sovrintendenza ai BB. CC. di sottoporre il bene medesimo a vincolo, nonché dalla disponibilità manifesta del Comune di Geraci Siculo ad acquistare l’immobile. Infatti, nel nuovo bilancio 2016 Il Consiglio Comunale, a votazione unanime della maggioranza tutta, ha già stanziato una discreta somma finalizzata a tale scopo.

 

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