Aulicino: Le ragioni del mio “No” alla riforma costituzionale

costituzione_italianaAlcune considerazioni preliminari possono tornare utili a valutare le ragioni che mi convincono dell’opportunità di esprimere al Referendum d’Autunno un giudizio negativo sulla Riforma Costituzionale proposta da Renzi.
-La partecipazione è un dovere.
-La democrazia senza partecipazione “non è”.
-I diritti, tra cui fondamentale il diritto di voto, vanno esercitati sempre prescindendo da come il Potere, più o meno legittimo, interpreta, spesso a proprio uso e consumo, l’Esercizio dei Diritti e la Partecipazione.
-Il Voto,se usato con consapevolezza, può essere un’arma fondamentale per la selezione della classe dirigente ai vari livelli di governo.
Naturalmente queste affermazioni preliminari hanno un senso all’interno di società democratiche e di uomini liberi.
È evidente, ma è bene ribadirlo, che la qualità del voto dipende dal livello di conoscenze e dalla consapevolezza di chi vota.
È altamente probabile che il voto non consapevole e non libero possa determinare la selezione di classi dirigenti e di rappresentanti non adeguati culturalmente, senza profilo progettuale e spesso con un preoccupante deficit di profilo morale .
Sono sotto gli occhi di tutti i risultati delle Elezioni nelle aree deboli del Paese, dove la ricerca del consenso avviene non sulla base di valutazioni sul profilo progettuale/etico dei candidati, ma sulla base di promesse elettorali e scambi poco nobili, che nei fatti declassano l’esercizio del diritto di voto ad una pratica in cui il cittadino viene spesso mortificato nella sua dignità, ed il Potere diventa immorale ed irresponsabile , perché fondato sulla vulnerabilità e sulla “dipendenza” dei cittadini elettori.
A proposito di immoralità del Potere, in Italia (va sottolineato) con l’introduzione del “Porcellum” il Parlamento nazionale è stato eletto con il metodo della “cooptazione” degli amici dei Capi Partito e comunque degli amici dei Capi.
L’attuale Parlamento è un Parlamento di nominati,scelti in ragione non di valutazioni sul loro profilo etico progettuale, ma di valutazioni sulla loro “dipendenza” dai Capi.
Così è andata….purtroppo…. i cittadini non hanno scelto, hanno ratificato….
Questo uno dei motivi della disaffezione rispetto all’esercizio del diritto di voto: tantissimi cittadini , non potendo scegliere, hanno scelto di non andare più a votare.
A questo proposito va sottolineato che Renzi ha ottenuto l’approvazione della Riforma Costituzionale con il voto di un Parlamento di nominati, e per altro, per la evidente incostituzionalità del Porcellum, “confezionato” con procedura incostituzionale.
Fatta questa premessa è evidente che occorre fare una valutazione sul contesto in cui in Italia il diritto di voto viene esercitato.
Del Porcellum abbiamo detto, sullo scambio Potere/Consenso che nelle aree deboli del Paese porta alla mortificazione della stessa dignità del cittadino elettore, ho già argomentato.
La mia conclusione è che il Potere, ai vari livelli, diventa immorale, irresponsabile e pericoloso, perché fondato sulla vulnerabilità e sulla dipendenza dei cittadini elettori.
Questa articolata premessa mi porta convintamente a perplessità infinite sull'”Italicum”, che ripropone il metodo delle “nomine” dei capi lista da parte dei Capi, nei fatti riproponendo in buona sostanza il metodo del Porcellum.
In questa sede risparmio le mie perplessità sul merito della Riforma Costituzionale, perché mi preme evidenziare che il mio giudizio negativo sull’Italicum mi porta a schierarmi al prossimo Referendum autunnale contro la Riforma Costituzionale, la cui approvazione definitiva darebbe un contesto all’Italicum,sistema elettorale che giudico altamente lesivo della Democrazia e del diritto dei cittadini di selezionare, con il proprio voto e liberamente scegliendo con le preferenze, la classe dirigente del Paese.

Armando Aulicino

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