Mosaico-Oltremura: in scena al Pagliarelli detenute/attrici

detenute-attrici1Mercoledì 13 aprile alle ore 17,00 le detenute/attrici della compagnia Oltremura porteranno in scena, presso il teatro dell’Istituto Penitenziario Pagliarelli di Palermo, lo spettacolo “Di quel poco e del niente”.

“Di quel poco e del niente” è il primo esito performativo del progetto Oltremura_Lab che vede impegnate da aprile del 2015 nove attrici/detenute, in un percorso di laboratorio teatrale. Il progetto, ideato e diretto da Claudia Calcagnile e promosso dall’associazione Mosaico, pratica l’idea di un teatro d’arte al servizio della persona e della comunità. Il laboratorio si è orientato verso un lavoro di ricerca di senso, che, tramite la ritualità del teatro è diventato momento di condivisione, di ascolto e di relazione.

“Sin dai primi incontri – dice Claudia Calcagnile – è emersa una forte difficoltà, da parte delle partecipanti, nel trovare un senso di identità svicolato dalla condizione detentiva e dall’esperienza, da tutte loro condivisa, della maternità. Si è quindi provato a percorrere una strada per recuperare la memoria autobiografica delle donne e rappresentare il loro percorso in relazione alla vita, coniugando gioco, fantasia e coscienza, per provare a conoscersi di nuovo. Da questa prima riflessione, è nata l’idea di costruire una drammaturgia collettiva su una vita immaginaria, sulla possibilità della riscoperta e della ricostruzione di sé.”

Lo spettacolo, che ha visto la collaborazione artistica di Marcella Vaccarino nel ruolo di assistente alla regia, nonché di attrice, è liberamente ispirato ad alcune storie tratte da “Donne che corrono coi lupi” (Clarissa Pinkola Estés) e percorre la strada della rinascita, della possibilità di uscire da una realtà che spersonalizza, costringe e impoverisce. Svegliandosi da una dimensione soporifera, le nove donne sognano, ricordano, immaginano e riscoprono la loro bellezza, la loro femminilità, la loro essenza, cercando il proprio riscatto in un luogo che, troppo spesso, annichilisce l’anima e annienta persino la capacità di desiderare.  In scena, insieme alle attrici/detenute, anche l’attrice Gabriella D’Anci.

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