Anello ferroviario. Orlando e Arcuri:”Se Tecnis non prosegue i lavori, siamo pronti a chiudere i cantieri aperti”

2016-02-19 17.07.04Il Comune di Palermo con una nota ha chiesto a Rfi, che ha appaltato i lavori per la realizzazione dell’anello ferroviario in città alla società Tecnis, di valutare la possibilità di rescindere il contratto di appalto. Infatti, se Tecnis non fosse nelle condizioni di proseguire i lavori, occorrerebbe ripristinare lo stato dei luoghi e chiudere i cantieri aperti in viale Lazio, via Amari, piazza Castelnuovo e all’interno dell’area portuale.

“La nostra è una scelta politica – ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo delle Aquile e alla quale hanno partecipato anche l’assessora alle Attività produttive, Giovanna Marano, e il capo area della Riqualificazione urbana e Infrastrutture, Mario Li Castri -. Tra martedì e mercoledì dovrebbe essere sciolto il nodo sulla fuoriuscita dalla crisi della Tecnis, ma intanto abbiamo scritto a Rfi. Noi abbiamo creduto in quest’opera fino ad ora, – ha continuato il primo cittadino – ma non possiamo consentire che i commercianti e i residenti, che voglio ringraziare per la disponibilità e che hanno dimostrato di essere cittadini esemplari schierandosi dalla parte dell’anello ferroviario, continuino a subire danni senza una prospettiva certa. Dobbiamo tutelarli”.

Nella nota il Comune chiede di attivare tutte le procedure previste per legge: la verifica dei ritardi, la possibilità di pianificare il recupero e, nel caso in cui quest’ultimo non fosse possibile da parte di Tecnis, procedere alla risoluzione del contratto.

“Con la lettera che abbiamo inviato a RFI – ha dichiarato l’assessore alla Riqualificazione Urbana e Infrastrutture, Emilio Arcuri – chiediamo loro, in esecuzione delle norme vigenti, di verificare lo stato dei lavori, poichè siamo fortemente in ritardo e le gravi inadempienze della ditta possono comprometterne la conclusione. Non possiamo consentire che nel territorio di Palermo si realizzi un’opera con questa lentezza e, tra l’altro, con il pregiudizio sul suo esito finale. Pensavamo di mandare questa lettera già nel mese di novembre, – ha concluso Arcuri – ma lo abbiamo fatto dopo la richiesta della prefettura di Catania di sospendere ogni attività in attesa che si definisse il percorso di Tecnis, cioè la sua fuoriuscita dallo stato di crisi”.

POTREBBE INTERESSARTI