Stupida (parte 2)

“Che dovrei strappare dal mio cuore il tuo ricordo”,  questo mi dice la gente mentre prova a demolirti, e fa male. Troppo male.

Ogni frase che dicono contro di te é una freccia che viene infilzata nell’anima per poi venirci spezzata dentro.

Eppure ancora non cedo, “No. Non cedere” mi ripeto, ma la cosa che più strazia in tutto questo lottare é il non avere scudi per difendermi. Per difenderti. IlSapere che tutto ciò che ti vomitano addosso é vero. Fondato ma tuttavia paradossalmente sbagliato.

E quindi eccomi come ogni sera abbracciata  alle mie coperte di malinconia mentre osservo il cielo fuori dalla finestra sussurrandoti “Buona notte amore mio, sogni d’oro”.

Ed ancora qui, sempre più stupida, mentre cerco di avvelenare il ricordo di noi su un’altro corpo scoprendo che le uniche cose che riesco a sentire sono un profondo fastidio e un’incolmabile senso di vuoto. Di colpa quasi. Si, perché quasi mi sembra come se stessi tradendoti, quando forse sto invece solo tradendo me stessa, o meglio. Sto tradendo i sentimenti che ancora ardono in me.

“Stupida”, e non mi arrendo al fatto che comunque la vita con te aveva un’altro gusto.

Ormai nessuno può più aiutarmi, ne un’uomo, ne le amiche. Posso parlare di tutto ciò e piangerne solo tra le pagine della malinconia alla quale non sono in grado di rinunciare.

E ci ricordo ancora, tra le rapide di fango dei miei ricordi, ti immagino ancora perfetto come sei, con i tuoi difetti, mentre la spogli, chiunque lei sia, tu che hai ormai dimenticato il mio nome, il suono della mia voce, l’odore della mia pelle.

“Stupida”, mi ripeto, sperando che arrivi un vento caldo ad asciugare quel fango e a trasportarne via la polvere residua mentre una lacrima che sa ancora di noi scende lungo il mio zigomo.

Daniel Bertuolo

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