Dedicato agli “angeli di dicembre”

pescatore angeli di dicembreCerte cose non dovrebbero succedere,

In una società moderna non si può morire a ventiquattro anni, non si dovrebbe perdere la vita nell’atto sacro di donarla.
Non mi capacito di come si possa morire di parto, e lo ammetto, si, mi sono commosso, mi sono sentito come sconfitto, sconfitto in tempi come questi, dove sempre meno giovani credono nel valore della famiglia, dove al contrario regna l’egoismo, dove sempre meno persone hanno il coraggio e la voglia di costruire, dove ci si distrugge al primo ostacolo perché é piu semplice cambiare, cercare altrove qualcosa di più semplice, cercare la “pappa pronta”, piuttosto che restare e riparare qualcosa nel quale si é creduto fino pochi giorni prima.

Mi sento sconfitto, in una societá dove tutto tende ad essere preconfezionato, già pronto tra coppie di fatto etero e non, tra uteri in affitto, inseminazione artificiale, dove si perdono ore per una foto truccati e infighettati davanti allo specchio, ma dove non si spreca un minuto per risolvere una lite.
Non sto giudicando chi fa parte di queste categorie.
Al contrario le ho citate solo per  evidenziare il coraggio e l’amore di queste giovani coppie, che hanno creduto e voluto qualcosa di valore inestimabile.

A loro, veri eroi dei nostri giorni, io dedico questo mio pensiero, penso a chi si è visto strappare di mano, in un solo istante una compagna, una moglie, un figlio, senza nemmeno aver la possibilità di dare loro un ultimo saluto.

Penso a loro, uomini, padri, Mariti, ai quali all’improvviso, senza preavviso, come una coltellata in pieno stomaco rimarranno solo notti di incalcolabile dolore.

E comunque no!
Non può e non deve succedere.

Daniel Bertuolo -Pescatore di asterischi-

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