Metti una commedia divertente, metti dei comici rodati, metti un testo tragicomico ambientato in carcere: avrete “Quattro mura” di Maurizio Bologna in scena stasera (venerdì 18 dicembre) alle 21,15 al Teatro Finocchiaro (via Roma, a Palermo). Domani si replica con la formula cena+ spettacolo.
Regia di Maurizio Bologna con Massimo D’Anna, Maurizio Bologna, Salvo Cambria, Gaspare Sanzo.
Una piéce tragicomica in cui il sorriso fa presto: “Quattru mura “ si svolge in un luogo particolarmente ostico ai buoni propositi, ma il tempo e la riflessione forse possono mutare anche gli immutabili. La convivenza tragicomica di tre detenuti che in un primo momento daranno al pubblico l’impressione di vivere una realtà vera, naturale, senza nessuna alchimia aggiunta, ma via via, verranno investiti in modo magico dai loro stessi rimorsi, pensieri, timori e speranze. I tre carcerati durante tutto lo spettacolo si racconteranno al pubblico, ma quello che affiorerà dai loro intimi sentimenti è l’amore per la città perduta e tutta la tragedia che portano dentro. Il rammarico è cosi forte che riescono a portare Palermo anche dentro quelle quattro mura, attraverso l’immaginazione, il sogno, i profumi. Ma arriva un quarto personaggio a rompere un tranquillo tran tran e la commedia prenderà un corso diverso. L’uomo si materializza dal nulla e scambia idee con i tre carcerati, ammonendoli e rivelando loro che fuori da quelle quattro mura, la tanto amata e desiderata Palermo non esiste più. Tutti i palermitani sono stati gettati in mare perché indegni di continuare ancora a vivere in quella splendida città. E’ il Genio di Palermo, cioè la città stessa.