Palermo-Catania, riaperta anche la ferrovia

treno_minuettoNella giornata di ieri, lunedì 16 novembre, a favorire i collegamenti tra le due principali città siciliane sono tornati a correre i 14 treni Minuetto che collegano Palermo con Catania in 2 ore e 47 minuti, come comunicato da Trenitalia con una nota stampa. Ad un mese esatto dallo sviamento del treno tra Marcatobianco e Villafiorito e dopo circa 14 giorni di ritardi preventivamente annunciati da Trenitalia sino a 30 minuti e pesantemente non rispettati, i treni veloci riprendono a fare la spola tra le due città nello stesso giorno della riapertura dell’autostrada.

In questa prima giornata di normalità, così come annunciata da Trenitalia, i disagi non sono però mancati e i ritardi accumulati restano alti (pari a 336  minuti). Senza contare, come fa notare il comitato pendolari siciliani, che gli attuali collegamenti ferroviari risultano leggermente più veloci rispetto a quelli del passato, ma anche a fronte del taglio di diverse fermate, con ben otto corse che si fermano solamente in tre stazioni lungo il tragitto. Completamente isolata la stazione di Roccapalumba-Alia, snodo ferroviario importante penalizzando tutto il territorio del Vallone che resta fuori da questi collegamenti importanti e necessari a una mobilità più snella e cadenzata.
“Nell’attesa dell’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario 2015-2016 avevamo chiesto all’assessore pro tempore e al direttore di Trenitalia di anticipare la partenza dei primi treni prevedendo l’arrivo nelle due città prima delle otto del mattino, chissà se è stato tenuto in considerazione? – dicono i pendolari – Siamo ancora in attesa di conoscere il contenuto degli allegati e appendici al Contratto di Servizio, tutt’ora top secret, tenuto conto che si tratta di un contratto che prevede una spesa nei dodici anni di affidamento di una spesa di circa 1,4 milioni di euro, e di investimenti regionali per acquisto di materiale rotabile pari a 190 milioni di cui solo 40 milioni a carico di Trenitalia. Ci sembra alquanto irrisorio l’investimento dell’impresa ferroviaria.”
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