Fincantieri, referendum sulla cig,la maggioranza vota si

Gli operai di Fincantieri hanno votato a larga maggioranza il si al referendum sulla cassa integrazione ordinaria prevista a partire dal prossimo 9 novembre. Sui 257 votanti infatti al quesito “per migliorare le condizioni economiche e definire il numero di lavoratori interessati alla cig”, in 201 hanno scelto di esprimersi a favore votando per il si. Il no ha ottenuto 52 voti, tre le schede nulle, una bianca. A renderlo noto è la Fim Cisl, che per voce del segretario Fim Palermo Trapani Ludovico Guercio e di Nino Clemente Rsu commentano “non siamo soddisfatti in nessun caso dell’avvio della cig che l’azienda avrebbe comunque applicato unilateralmente, ma responsabilmente e  supportati dal voto di ieri in fabbrica che ci ha dato il mandato dei lavoratori a larga maggioranza, abbiamo scelto di firmare l’accordo che dovrebbe essere concluso sabato mattina, per consentire alle Rsu di tutelare al meglio i lavoratori in questo passaggio. Una fase necessaria secondo l’azienda per via della carenza delle commesse legata allo stato infrastrutturale del cantiere, Fincantieri prevede una ripresa delle attività per il secondo semestre del 2016 ma sarà fondamentale realizzare il bacino da 80 mila tonnellate per il rilancio dello stabilimento”. La cig dovrebbe dunque scattare per 160 operai, (con una punta massima però di 105) a partire dal prossimo 9 novembre. “Fincantieri applicherà però la rotazione fra i dipendenti e le trasferte in altri stabilimenti per attutire il peso economico subito dai lavoratori. Con la nostra firma consentiremo alle Rsu di stabilire i dettagli della rotazione, cercare di ridurre il numero di lavoratori in cig, punti che altrimenti dipenderebbero solo dalla volontà dell’azienda, non possiamo lasciare che questo accada, gli operai ci hanno confermato il mandato. Inoltre – aggiungono Guercio e Clemente –  durante il periodo della cig l’azienda ha assicurato l’avvio di corsi di qualificazione e riconversione del personale e un ticket per i partecipanti”. Ma è chiaro, ribadisce la Cisl che per il futuro dello stabilimento risulta fondamentale la realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate per sviluppare l’off-shore. “Non finiremo mai di dirlo – afferma Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – non possiamo tollerare ulteriori ritardi su questo progetto. C’è la delibera all’Ars per i fondi, ora si acceleri per la firma dell’accordo quadro al Mise, il projet financing e il bando per avviare i lavori.  La Regione passi subito ai fatti, per tutelare una delle più grandi realtà industriali di Palermo, noi vigileremo affinché i prossimi passaggi avvengano subito e faremo sentire la nostra voce in caso contrario”.

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