#SiciliaInEmergenza, in piazza per chiedere una svolta

protesta0120042013“La Sicilia vive un vero stato di emergenza, lo sfascio è ovunque,  tutti i settori sono in allarme, bisogna cambiare subito passo,  il 31 le piazze di tutta la regione chiederanno la svolta immediata”. Cosi i tre segretari delle sigle sindacali hanno presentato stamani la grande mobilitazione di sabato prossimo 31 ottobre che vedrà i tre sindacati confederali scendere in piazza in nove città dell’Isola per chiedere “sviluppo-lavoro-legalità”. L’hastag della manifestazione sarà #SiciliaInEmergenza.

Diversi i punti della piattaforma presentata stamani dai sindacati per chiedere finalmente “la svolta e l’uscita dell’empasse in cui si trova da anni la Sicilia”:  chiarezza sui conti della Regione con una riqualificazione della spesa e i tagli agli sprechi, la lotta all’evasione, misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà e sostegno delle persone non autosufficienti, il finanziamento degli ammortizzatori sociali,  la creazione della centrale unica degli acquisti;  costi standard e taglio delle consulenze e degli sprechi, la riforma e ammodernamento dell’amministrazione regionale, il superamento dell’impasse sulla riforma delle Province, e ancora la soluzione delle principali vertenze industriali del territorio, interventi per le infrastrutture (collegamenti stradali e ferroviari), la riforma della Formazione professionale e degli Sportelli Multifunzionali, la programmazione dei 12 miliardi d’investimenti Ue per il prossimo decennio.

In piazza nelle nove province, ci saranno lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie che porteranno la loro testimonianza sulle vertenze dei territori e sull’“immobilismo che sta soffocando  l’Isola in ogni settore”. . In particolare nel capoluogo siciliano, il presidio sarà in piazza Verdi dalle ore 9,30. Necessaria la svolta che deve passare, dall’apertura di tavoli di confronto sulle vertenze ‘storiche’ mai risolte, ma i  tre sindacati sollecitano anche l’utilizzo delle risorse dei Fondo strutturale della nuova programmazione europea 2014-2020, per creare occasioni di sviluppo nel prossimo decennio, un confronto fra governi regionale e nazionale, e  il sistema delle aziende pubbliche di servizi – in particolare Anas e Ferrovie dello Stato – “per rivendicare l’attuazione degli accordi di Programma Quadro per la modernizzazione della rete ferroviaria, della portualità e della logistica”.

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