San Mauro: “I luoghi vissuti” raccontano l’identità di un popolo

“Senza ideale non esiste né pittore, né disegno, né colore”. Con la citazione del celebre Delacroix, Giacomo Di Marco invita tutti a prendere visione della mostra di pitture su San Mauro Castelverde, in esposizione dal 26 Luglio al 2 Agosto, presso il Salone Badia di San Mauro. Il tema della mostra sono  “I luoghi vissuti”, il centro abitato e non solo, ovvero tutti quegli angoli che quotidianamente vengono calpestati da quanti li vivono. L’autore ha scelto di raffigurare diversi punti del borgo madonita, ponendo particolare attenzione su piccoli dettagli che garantiscono un realismo quasi spiazzante. Il professore Di Marco è conosciuto nel territorio perché ha insegnato negli istituti comprensivi educazione artistica, accompagnando intere generazioni  nella scoperta delle proprie abilità manuali, spronandone la creatività e promuovendo il gusto per il bello a partire dalle cose semplici. Poi, suonata la campanella, rientrava nel proprio garage adibito a laboratorio e, negli anni, produceva dipinti su dipinti. San Mauro ha rappresentato il luogo vissuto per diverso tempo, quando il lavoro lo aveva condotto lì. Di Marco è originario di un paese fuori provincia e vive a Finale da tempo immemore. Eppure la sua mostra narra l’identità del popolo maurino come se nei dipinti fosse impressa la sua stessa persona.  A San Mauro i segni del tempo rimangono scolpiti nelle pietre delle case, nell’abbigliamento dei pastori, negli odori che a guardare bene i quadri, sono pure presenti. San Mauro è stata fonte d’ispirazione per un artista che non ha solo eseguito una tecnica o mischiato bene i colori, ma ha vissuto con i propri sensi gli spazi che lo hanno circondato e li ha fermati nella memoria perché divenissero bene fruibile a tutti. Osservando i dipinti è facile immaginare la quotidianità farsi storia, perché è come passeggiare rimanendo immobili e indossare poco per volta gli stessi panni dei soggetti raffigurati. Con i suoi “luoghi vissuti”  l’artista offre a tutti l’opportunità di sentirsi maurino, o di riscoprirsi tale. Ne giovano i sensi,sanmauro-mostra-botindari ne giova l’anima. Mi sono chiesta in ultima analisi quale ideale facesse di Giacomo Di Marco pittore. Credo che si possa sviluppare un grande senso di appartenenza ai luoghi che scegliamo di vivere nella nostra esistenza, al punto da instaurare una simmetria forte tra le parti che, se accolta, non diventa altro che la nostra stessa identità. E in questo Giacomo Di Marco è certamente maestro ed esempio, avendo accolto e amato i suoi più intimi luoghi vissuti da Galati Mamertino a Pollina, Finale e San Mauro.

 

Sofia D’Arrigo

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