Pescatore di asterischi: “L’amore come era una volta”

pescatoreL’AMORE COME ERA UNA VOLTA

“Poter guardare quegli occhi ancora, anche se per un solo secondo, sarebbe stata la ricompensa di una vita di attesa”
-pensava osservando il mare-
intanto il ricordo lo riportava a quando la aveva conosciuta l’estate precedente, durante un falò in spiaggia.

Lo ricordava come se stesse accadendo in quel preciso momento e gli sembrava di rivedere da spettatore la magia di quel primo incrocio di sguardi, mentre udiva in sottofondo, da una balera in lontananza la canzone “Se telefonando”.

C’era La luna piena quella notte, si specchiava sul mare calmo della notte, con in sottofondo solo il rumore dell’acqua.

Nell’aria, solo l’odore della salsedine tra i suoi capelli e il profumo di quella crema al cocco che ad ogni respiro lo inebriava procurandogli un leggero e momentaneo giramento di testa. E si rivedeva accanto a lei, appena dopo aver fatto l’amore sulla battigia, in quel mare rosa corallo timidamente illuminato dalle luci della città in lontananza.

Lui era lì ancora, come si erano giurati l’anno precedente, in un epoca ormai persa, prima dei cellulari, di internet, dei social, quando ci si scambiavano gli indirizzi, quando le parole avevano profumo di carta e di inchiostro, quando le buste venivano arricchite da una spruzzata di profumo, quando leggendo la lettera scritta a mano, avvicinavi la busta al naso, e la fantasia faceva sembrare che quelle parole venissero sussurrate all’orecchio come se quella persona fosse lì accanto a te.

Mancava poco all’attesa. “Chissà se sarebbe davvero tornata” pensava mentre stringeva una foto tra le dita…..

 
Daniel Bertuolo

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