Fiumara d’arte, la “Finestra sul mare” torna dopo il restauro

Nel giorno del Solstizio d’estate, in occasione del rinnovo del Rito della Luce, il mecenate Antonio Presti ha deciso di riconsegnare alla comunità la sua opera più conosciuta, appena restaurata e ricondotta alla sua originale bellezza come nel 1989, quando Il “Monumento per un poeta morto” (ovvero la “Finestra sul mare”), firmato da Tano Festa, apparve sulla spiaggia di Villa Margi (Reitano – Messina).

Era il 1989, La “Finestra sul mare” l’enorme cornice di 18 metri, che Tano Festa dedicò al fratello poeta, fu realizzata in cemento armato con travi REP in acciaio. Ma l’aria salmastra ha mangiato di fatto l’azzurro, le travi non reggevano più, la scultura stava morendo.  Già nel 2005 Antonio Presti si rese conto che tutta la Fiumara d’Arte  si stava deteriorando e la manutenzione delle opere era indispensabile. Per attirare attenzione, decise un gesto simbolico: opporre un rifiuto al rifiuto dello Stato di occuparsi della Fiumara. E chiuse con un enorme telo blu la Finestra sul mare scrivendo in tutte le lingue la parola “chiuso”. Intervenne anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e finalmente, il 6 gennaio del 2006, dopo 25 anni di battaglie, venne istituito il Parco
di Fiumara d’arte.

A distanza di due anni, il 25 maggio 2007, la riapertura della Finestra sul mare. Otto anni dopo, ecco
l’intervento definitivo, il primo completato di un progetto assai più ampio che verrà completato entro l’autunno e investe l’intera Fiumara: quasi due milioni di euro per il più grande progetto di restauro mai realizzato su un palco artistico en plein air. In cinque mesi di  lavori, la “Finestra” è stata strappata all’ossidazione, recuperata e
riportata al suo status originario: dietro le quinte, un sistema integrato di materiali e barriere cromatiche, impensabili quasi trent’anni fa quando fu costruita, faranno sì che l’opera sia inattaccabile ma che, nello stesso tempo, respiri, come spiega l’architetto Angelo Pettineo, consulente per Fiumara d’arte sul restauro, mentre il progetto redatto dal R.T.P. “Viaggiando nell’Arte”, è firmato da un pool di architetti  guidato da Giuseppe
Siragusa.

I fondi assegnati al Consorzio Intercomunale Valle dell’Halaesa per il restauro e l’implementazione di Fiumara d’Arte – di cui fanno parte i comuni di Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Santo Stefano di Camastra e Tusa –  provengono da un PO FERS 2007-2013. La prossima opera che verrà restituita tra
poco più di un mese, sarà “La materia poteva non esserci” di Pietro Consagra, la prima ad essere stata realizzata nel territorio di Tusa, nel 1986. Le altre sculture seguiranno a ruota, tutte entro il prossimo novembre. L’intervento più pesante e complicato riguarderà il “Labirinto di Arianna” di Italo Lanfredini a Castel di Lucio, di certo l’opera nelle condizioni peggiori.

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