Cannabis tra poltrone e divani, giovane coltivatore in arresto

Una rigogliosa coltivazione di cannabis sativa interamente tenuta nel salone di casa, 189 piante accuratamente poste tra i divani e le poltrone è quanto i Carabinieri hanno sequestro in casa di un incensurato palermitano, residente nel quartiere “Falsomiele” a Palermo. Tratto in arresto alla fine delle attività investigative condotte dalle forze dell’ordine, G. D. M., di 29 anni, non aveva considerato probabilmente che la coltivazione indoor  avrebbe emanato odore fino alla strada. Inoltre lo strano via vai di giovani dall’appartamento aveva insospettito non poco la pattuglia in via Casuzze nel pomeriggio di ieri, fino a decidere di irrompere nell’abitazione. Le piante, tutte di altezza superiore ai 180 cm, erano sistemate come in una serra in piena regola, nel soggiorno della casa accanto il giovane vive con la sua famiglia. I vani laterali fungevano da essiccatoio e da magazzino per i materiali di volta in volta ripiegati. I carabinieri hanno potuto attestare la presenza di un vero e proprio sistema di coltivazione, illuminazione (con 40 lampade alogene da 600 watt) e concimazione sul modello utilizzato per le coltivazioni intensive, tanto da rendere non semplice l’inventario di quanto successivamente sequestrato.

 

Tutto lo stupefacente è stato inviato al L.A.S.S. (laboratorio analisi sostanze stupefacenti) del Comando Provinciale di Palermo per le analisi quantitative e qualitative della sostanza, che dalla infiorescenza era ormai pronta per il raccolto. Ad una prima stima si calcola che dalla vendita, il ricavato sarebbe ammontato a circa 50.000 €, inoltre sono state trovate le piccole piantine già predisposte per il nuovo raGUERCIO DAVIDE MIRKOccolto.

Ma il lavoro dei Carabinieri non si è fermato qui, poiché nella circostanza hanno anche denunciato con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica il giovane G.D.M. ed i suoi genitori.

Ad alimentare tutta quella serra, con consumi ingentissimi di energia elettrica, era un impianto molto potente realizzato dal ragazzo, alimentato mediante un allaccio abusivo alla rete elettrica. L’attenzione dei Carabinieri si è soffermata su una traccia evidente di asfalto rattoppato, che partiva da una cassetta di derivazione dell’E.N.E.L. posta difronte alla villetta e che arrivava all’ingresso della stessa. Da lì il ragazzo con la piena complicità dei genitori, aveva agganciato alla rete, un cavo quadripolare che giungeva fin dentro l’abitazione. Il 29enne su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato accompagnato presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo.

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