Il Nissa Rugby è nazionale e punta alla B

La Nissa Rugby batte le “Aquile del Tirreno” per 39 a 13 e chiude al secondo posto il girone regionale della C Elite, ad un solo punto di distacco dalla capolista C Catania, e festeggia la qualificazione alla fase nazionale, nel Girone H, per la promozione in serie B.

Già archiviata la partita a Milazzo, dove la squadra nissena, in formazione decisamente rimaneggiata, aspettando il recupero di tutti gli infortunati, a partire dal capitano Carbone, in panchina ma non ancora all’altezza di sostenere ritmi alti, riesce, comunque, a battere la squadra delle “Aquile del Tirreno”, formata da giocatori molto combattivi, agguerriti e mai domi che sono riusciti ad andare immediatamente in vantaggio con un calcio nei primissimi minuti dell’incontro e a segnare ben 2 mete, approfittando di qualche clamoroso momento di sbandamento della squadra ben più titolata.

I prossimi impegni della compagine nissena la vedranno, comunque, competere, assieme al Cus Catania, con 2 squadre Campane, Amatori Napoli e IV Circolo Benevento, e 2 squadre Pugliesi, Tigri Bari e Salento XV, per la disputa di un unico posto in serie B.

La partita di oggi non fa sicuramente testo – ci dichiarano i tecnici della squadra – , vuoi per le appena trascorse “vacanze” natalizie che hanno decisamente spezzato i ritmi di allenamento della squadra, vuoi per la stessa squadra messa in campo, ricca di giocatori più devoti a rivalse personali che disposti ad integrarsi in un gioco collettivo veramente efficace, vuoi per un terreno  non “perfettamente erboso”, dove molti hanno fatto a meno di doverlo condividere con l’avversario in spettacolari “placcaggi”, vuoi, infine, anche per la condizione mentale di una qualificazione ampiamente raggiunta, abbiamo così permesso agli avversari di ottenere numerosi “turn-over”, bloccando in “maul” difensivi ben eseguiti i tentativi maldestri dei nostri “portatori”, poco accorti nella protezione del pallone sull’incontro difensivo, e con un sostegno non sempre molto convinto; in modo analogo non siamo riusciti a giocare velocemente da “ruck”, in cui gli avversari in difesa hanno fatto di tutto e anche di più, di quello che normalmente consente il regolamento, per ritardare l’uscita del pallone, e non permettere alla nostra squadra il gioco corale, fatto di continuità e volume di gioco, ma anche di conquiste efficaci e veloci lanci, che ci ha permesso di ben figurare e di raggiungere anticipatamente la qualificazione per la continuazione del campionato.

Sul piano difensivo poi, una maggiore coesione del gruppo degli avanti, avrebbe risolto qualche problema, visto che le mete avversarie sono nate una da un “drive” continuato a partire da touche, dove i nostri giocatori sono sembrati lenti nel ripiegare e fermare efficacemente la spinta  dei giocatori avversari ben compatti, e l’altra da prolungati tentativi individuali di penetrazione ravvicinata dei giocatori avversari, ben sostenuti dai compagni in sostegno.

Sul piano del gioco sullo spazio, nonostante una formazione rimaneggiata, che ha visto anche 2 terze linee cimentarsi nel ruolo di ala, la superiorità dei nisseni è stata più evidente e, alla fine, ha avuto ragione dell’arcigna voglia di combattere degli avversari.

Il gruppo degli avanti, pur dimostrando una netta superiorità nella fase di spinta in mischia, ha ancora da mettere a punto una devastante efficacia nella conquista, soprattutto in touche, che normalmente supporta lanci di gioco che creano serie difficoltà a tutta l’organizzazione difensiva avversaria e che, normalmente, preparano mete in prima fase, psicologicamente distruttive per tutta la squadra avversaria.

Adesso non ci possono più essere alibi, la squadra deve ritrovare immediatamente la grande voglia di allenarsi che ha dimostrato dall’inizio del campionato e, in tempi brevissimi, potere riapprontare formazioni capaci di esprimere gioco di buon livello e continuare nella determinazione di voler raggiungere un risultato consono agli sforzi fin qui fatti.

Il gruppo giocatori dovrebbe, quanto prima, allargarsi e rafforzarsi con altri giocatori siciliani smaniosi di disputare incontri di livello più alto e così degnamente contribuire al raggiungimento di quella meta che per tutti rappresenta la giusta conclusione di tanti sacrifici e la legittima aspirazione di quell’”andare avanti” che, non solo simbolicamente, concretizza tutto il nostro gioco.

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *