RC Auto: l’Aneis contro Simona Vicari

L’Associazione nazionale esperti infortunistica stradale (Aneis) si schiera contro la riforma della Rc Auto, predisposta dal governo Letta sul finire del 2013 con una normativa che secondo molti fa acqua da tutte le Simona Vicari Pdlparti. Il presidente dell’associazione, Luigi Cipriano, ha attaccato duramente il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, ex sindaco di Cefalù,  fra i più entusiasti sostenitori della riforma contenuta nel decreto attualmente in corso di conversione.
“E’ bello sapere che il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, è soddisfatta di tutte le novità sull’Rc Auto introdotte, causa l’urgenza, con decreto legge. E’ rassicurante sapere che finalmente i testimoni di un sinistro, non indicati nel frettoloso e spesso incompleto rapporto della Polizia intervenuta per i rilievi, non saranno ammessi ‘in questo modo mettendo uno stop alle testimonianze di comodo e rincuora sapere che il diritto al risarcimento decadrà in caso di richiesta presentata oltre novanta giorni dal fatto e così, finalmente, le compagnie potranno archiviare il caso in modo da evitare le denunce tardive. Insomma, giustizia è fatta” ha dichiarato in tono sarcastico Cipriano.

Stando a quanto riportato dalla stampa, tutti protestano contro la riforma, medici, periti, carrozzieri, avvocati e l’associazione delle vittime della strada, meno che il sottosegretario Vicari. “Almeno una persona è convinta della bontà del decreto, già, perché anche le compagnie non ne sono più tanto convinte” continua Cipriano con una nota d’amarezza.

Il presidente Aneis conclude: “invitiamo il sottosegretario prima della conversione in legge del decreto, a ricevere una delegazione di esperti professionisti del settore Rc Auto e rappresentanti delle vittime della strada  al fine di acquisire maggiori conoscenze ed elementi di valutazione onde evitare interventi a strenua difesa di norme per molti aspetti incostituzionali, comunque penalizzanti soprattutto per i cittadini danneggiati e per oneste categorie di lavoratori. Norme, come da oltre un decennio siamo abituati a vedere e subire, tutte a favore della lobby delle compagnie assicuratrici“.

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