In seguito al fallimento di APS, società che gestiva il servizio idrico in 52 comuni siciliani, Cefalù compresa, la politica e gli organi competenti stanno cercando di trovare soluzioni al problema che si è venuto a verificare.
Pochi giorni fa, in data 23 dicembre, si è tenuto un incontro presso la Prefettura di Palermo, alla quale hanno partecipato il Prefetto, l’Assessore ai Servizi di Pubblica Utilità ed il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. L’incontro era volto a cercare soluzioni alla problematica che riguarda il sistema idrico nella provincia.
In questa riunione si è deciso di costituire, fra i comuni “ex” APS, un Consorzio al vertice del quale sarà posto il Comune di Palermo attraverso l’AMAP, il quale riceverà dalla Regione la disponibilità finanziaria per compiere gli atti necessari all’avvio. In seguito a questa scelta il Tribunale di Palermo ha pertanto invitato i Curatori fallimentari di APS a sospendere le operazioni di restituzione degli impianti ai Comuni, compresi quelli che ne hanno fatto richiesta esplicita. Tale scelta è finalizzata alla salvaguardia della gestione integrata del servizio idrico.
Niente da fare quindi per l’Amministrazione comunale che, nella persona del Primo cittadino, Rosario Lapunzina, aveva manifestato tutte le intenzioni di volere riacquisire il servizio idrico. La scelta era maturata in particolare a causa della particolare situazione del servizio idrico cefaludese. L’Ente comunale infatti non riceve alcun introito dal servizio idrico mentre è debitore milionario nei confronti di Sorgenti Presidiana, società privata che si occupa della potabilizzazione dell’acqua. Il Comune, riacquistando la titolarità del servizio idrico, voleva quindi far fronte ai debiti nei confronti di Sorgenti Presidiana con le entrate delle bollette.
Inoltre ci si chiede in che modo verrà gestita la presenza di un altro attore, quale è Sorgenti Presidiana, all’interno di tale Consorzio dal momento che la società di Vezio Vazzana è la realtà che materialmente eroga quotidianamente l’acqua ai cittadini.