Si avvia alla conclusione “Sul mare luccica” fra proiezioni, serenate, ironia e musica

Una torta per 700 persone con sopra riprodotta la locandina del “Gattopardo”, con la famosa scena del ballo tra Angelica e Don Fabrizio: la stanno preparando in queste ore i pasticceri di Cefalù per la chiusura della Gattopardo scena del ballo (1)rassegna “Sul mare luccica”. La VII edizione del cartellone ideato da Angelo Butera e promosso dall’assessorato regionale al Turismo e dal Comune di Cefalù, si è srotolata sulla scia del cinquantesimo compleanno del famoso film di Visconti. Logico quindi che la chiusura sia affidata proprio alla proiezione della versione restaurata de “Il Gattopardo” e ad una speciale “torta” per festeggiare. Domani sera (domenica 22 settembre) alle 22 all’arena Dafne di Cefalù , la proiezione (promossa del Centro sperimentale di cinematografia di Roma che ha fornito la copia restaurata del film), poi la festa, come per il più classico dei compleanni. La rassegna “Sul mare luccica” ha registrato numeri alti di spettatori e un ottimo successo tra il pubblico che ha affollato le serate, soprattutto la proiezione precedente del “Il manoscritto del principe” di Roberto Andò e la serata  “Dal Principe di Salina ai nuovi Sedara” con Aurelio Pes e Daniele Billitteri, al castello Bordonaro.

Il famoso “ballo” del Gattopardo. Curiosità.
Visconti assegnò alla scena del ballo, rispetto al romanzo di Tomasi di Lampedusa, un ruolo più importante sia per la durata (da solo occupa circa un terzo del film) sia per la collocazione (è l’evento conclusivo, la chiusura sfarzosa, mentre il romanzo si spingeva fino al 1883 con la morte di Don Fabrizio). A Palazzo Gangi fu ricostruito il salotto nobiliare dei Salina, la coreografia venne affidata ad Alberto Testa, prestarono arredi d’epoca, arazzi e suppellettili, sia Gioacchino lanza Tomasi che gli Hercolani. Alcuni quadri e altre opere artigianali furono commissionate dalla produzione. Il risultato finale valse uno scontato Nastro d’argento per la migiore scenografia, mentre un riconoscimento andò alla fotografia straordinaria di Giuseppe Rotunno. Visconti pretese vestiti e marsine d’epoca, fiori freschi ogni giorno delle riprese e persino migliaia di candele per ridurre al minimo l’uso delle luci elettriche.

Ingresso libero.

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