Arrivano i tagli del governo: toccati i fondi per l’occupazione ed il settore trasporti

Saranno di 300 milioni di euro distribuiti su tutti i ministeri – tranne quello dell’istruzione- i tagli previsti per coprire il mancato gettito dell’Imu sulla prima casa. Altri 700 milioni saranno ricavati da riduzioni di spesa di alcune voci specifiche e dall’abolizione di vecchi programmi.

Fabrizio Saccomanni
Fabrizio Saccomanni

Parte di fretta e per necessità la spending review prevista dal Ministro dell’Economia Saccomanni, e ora sarà compito del Governo trovare la copertura anche per l’abolizione del saldo dell’Imu sulla prima casa previsto per fine anno senza la possibilità di fare ulteriori drastici tagli alla spesa pubblica. Per non parlare dei fondi che servirebbero per rinviare l’aumento dell’Iva, e di quelli già stanziati per il finanziamento di missioni militari e cassazione in deroga. I tagli fino ad ora previsti assommano quindi a un miliardo di euro (975,8 milioni per l’esattezza), e a farne le spese saranno in particolare i finanziamenti diretti alla creazione di nuovi posti di lavoro, la lotta all’evasione, e il settore trasporti. Ben 250 milioni tolti infatti al Fondo per l’occupazione e 300 di cui dovrà fare a meno la rete ferroviaria statale.
Meno fondi anche per il settore delle energie rinnovabili, le assunzioni per la sicurezza, i vigili del fuoco e le forze armate, per un totale di 35 autorizzazioni di spesa tagliate sugli 11 ministeri coinvolti. Il provvedimento desta già qualche perplessità anche e soprattutto per la scelta di andare a operare in ambiti di spesa pubblica dove di denaro c ‘è più bisogno, con un particolare riferimento al problema occupazionale. Secondo Confindustria e sindacati , cofirmatari di un documento con le priorità per la crescita del paese, “le iniziative promosse in questi giorni per assicurare la cancellazione dell’Imu hanno però sottratto risorse che sarebbero state meglio impiegate per misure più efficaci per il rilancio delle imprese e il sostegno dei lavoratori”. Parti sociali in disaccordo anche sul problema evasione, ritenuto uno dei nodi cruciali per sviluppo e crescita.

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