
In fondo l’aveva previsto proprio lui, Beppe Grillo. Nel 2004, nella sua postfazione del libro Regime di Peter Gomez e Marco Travaglio, scrisse “In Italia puoi dire peste e corna del Presidente della Repubblica, ma se
tocchi un formaggino ti fulminano. Di’ quel che vuoi, ma non sfiorare i fatturati“.
E lui, stavolta, senza volerlo, non ha toccato un formaggino, ma il re dei formaggi, il Parmigiano-Reggiano.
Ieri, infatti, nel post della stanchezza tendente all’incazzatura, Grillo aveva dato conto dell’accensione dell’inceneritore di Parma, che il M5S aveva cercato di evitare a ogni costo. Secondo lui, Pdl e Pd “esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina?“
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