La Lega ci riprova e propone di commissariare la Sicilia

La Lega di nuovo contro la Sicilia. Propone addirittura il commissariamento della Regione l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava. Sarebbe imputabile alla Regione Sicilia e del suo Governatore Rosario Crocetta la colpa della richiesta fatta al nostro paese dalla Commissione Europea per la restituzione di 180 milioni di euro indebitamente spesi per la politica agricola.

Gianni Fava
Gianni Fava

Le Regioni inadempienti secondo l’organo comunitario risultano essere Sicilia e Calabria, e in particolare i ritardi ascrivibili alle due regioni ammontano a circa 15 milioni di euro mentre 980 mila euro dovranno essere restituiti poiché pagamenti tardivi nel regime delle scorte private di formaggi. Ed è per evitare di restituire questi contributi che Crocetta ha promosso una rimodulazione della spesa destinando parte dei fondi al rinnovo della rete ferroviaria.

Secondo Fava, il commissariamento sarebbe necessario per ovviare alle «carenze ricorrenti nei controlli amministrativi, contabili e fisici e per lacune nell’applicazione delle sanzioni nel regime di trasformazione degli agrumi». Fondamentale sarebbe dunque aumentare e rendere più efficienti i controlli, come richiesto al commissario di Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) Giovanni Mainolfi. Non è la prima volta che i dirigenti della Lega Nord premono per il commissariamento della Sicilia, e non sempre è solo una provocazione. Il Sindaco di Verona Flavio Tosi aveva fatto la stessa proposta un mese fa, sostenendo che il commissariamento della Regione sia l’unico modo possibile per “salvare il popolo siciliano, che vuole provare a cambiare le cose ma che fatica per colpa di gran parte della politica regionale”. Un commissariamento di lungo periodo che non porti subito alle elezioni regionali, ma che consenta ad un autorità dotata di poteri straordinari di traghettare la Sicilia ad una nuova stagione politica ed economica.

Ancora più forte l’iniziativa dell’eurodeputato Mario Borghezio di un anno fa, quando, a sua detta era necessario vendere la Sicilia per combattere la criminalità organizzata: “Inutile negare che la mafia in Sicilia e la Camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio,- aveva dichiarato Borghezioquindi una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato.” La storia si ripete. Ancora una volta, quando i consensi e le idee latitano la Lega fa affidamento al populismo demagogico nel tentativo di intercettare i voti dei radicali e degli scontenti.

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