Porto galleggiante? “E’ una balla”

Pochi giorni fa a Cefalù, presso Sala delle Capriate, Vittorio Tarizzo, il progettista, e Giovanni Veroni, Amministratore della società “Porto di Cefalù s.r.l”, hanno presentato alla cittadinanza il Porto di Fiume Carbone. Si tratterebbe di una struttura posta a circa 600 metri dalla costa, dotata di caratteristiche quali l’elevata prefabbricazione, l’integrazione fotovoltaica, l’impianto di desalinizzazione che la renderebbero un’infrastruttura veloce da costruire e rispettosa dell’ambiente.  Il porto verrebbe collegato alla costa tramite un ponte utilizzabile solo dai veicoli elettrici o per i mezzi dei pescatori e del personale.

In merito alla suddetta presentazione, molto critico è stato l’Ing. Di Paola  intervistato durante la trasmissione radiofonica “A tu per tu”. Secondo l’opinionista cefaludese la realizzazione di questa struttura sarebbe l’ennesimo disastro per la morfologia del nostro territorio“l’area interessata per questo intervento è ben più grande del centro storico di Cefalù. La strada che si dovrebbe fare per raggiungere questo mostro è più lunga della diga foranea del porto di Presidiana. L’idea Tarizzo non solo cambierebbe la geografia del litorale di Cefalù dalla punta di S.Antonio a S.Ambrogio ma, di fatto inghiottirebbe il promontorio della Kalura”.

Saro Di Paola
Saro Di Paola

Anche sulla definizione di “galleggiante” attribuita al porto turistico che sorgerebbe di fronte Fiume Carbone, l’ingegnere si è espresso in maniera molto forte e decisa “E’ una balla! Secondo la teoria Tarizzo suddetto porto sarebbe galleggiante in quanto circa il 90% degli ormeggi dovrebbe essere di tipo galleggiante. Ciò è falso. Potrebbe mai essere galleggiante una struttura che abbia 900 metri di diga foranea? Possono essere definite galleggianti la palazzina per la dogana, per la finanza, l’edificio per la guardia costiera, per il custode, i servizi che dovranno essere realizzati?”.

Saro Di Paola ha inoltre criticato aspramente l’attuale primo cittadino ed i consiglieri di maggioranza in quanto lo stesso Sindaco, sostenuto dai candidati nelle proprie liste, durante la campagna elettorale, definì il suddetto progetto una “bufala”: “Condanno il sindaco Lapunzina da un punto di vista politico. Questa operazione sarebbe l’ultimo disastro perpetrato ai danni della nostra città”. Per Di Paola, il fatto che tutto ciò accada non in campagna elettorale ma ad oltre un anno di insediamento da parte di un’amministrazione che aveva osteggiato tale infrastruttura, è un atto molto grave.

Destano curiosità inoltre le opere di compensazione. Sia il progettista che l’Amministratore della società “Porto di Cefalù s.r.l.” si sono resi molto disponibili per la realizzazione di opere di cui Cefalù avrebbe urgente bisogno. Si è pensato, ad esempio, ad un piano di riordino del porto di Presidiana (recupero e sostituzione della banchina, dragaggio del fondale per consentire la riapertura del vecchio distributore di carburante), la stabilizzazione della linea di battigia della spiaggia del Lungomare, la sistemazione dello stesso Lungomare, la realizzazione di una metropolitana.

In merito a queste, Saro Di Paola ha ribadito che si tratta di assurdità: “discutere di queste cose a fronte di un problema così grave è un fatto che fa venire il distacco dalla politica. Io non mi sento rappresentato da una politica di questo genere”.

“Gli specchietti per le allodole a chi sa essere allodola e non sa essere politico con la P maiuscola” ha concluso l’ingegnere.

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