La figura del Pantocratore del Duomo di Cefalù compie 865 anni. 
Il Cristo raffigurato è quello del racconto della Trasfigurazione: è il Cristo luce che si trasfigura davanti a Pietro, Giovanni e Giacomo mentre parlava della sua morte, per anticipare la gloria della resurrezione.
E’ il Gesù che proclama se stesso come luce del mondo nel suo Vangelo: “io sono la luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
Il Cristo Pantocratore di Cefalù si presenta a noi come sintesi di tutta la storia della salvezza: il distico che chiude il catino dell’abside rafforza ancor di più la centralità del Cristo glorioso:
“FACTUS HOMO FACTOR HOMINIS FACTIQUE REDEMPTOR+IUDICO CORPOREUS CORPORA CORDA DEUS” .
“Fattomi Uomo io il Creatore dell’uomo e Redentore della mia creatura+giudico da Uomo i corpi, come Dio i cuori”.
Il Pantocrator di Cefalù, uno dei simboli più importanti di Cefalù e della cristianità tutta, tanto da essere stato scelto come icona per l’Anno della Fede, è stato visitato, durante questi secoli, da milioni di visitatori proveniente da ogni luogo. Il capolavoro ha inoltre ispirato diversi artisti che hanno voluto riprodurre il Cristo voluto da Ruggiero II.
Nei prossimi giorni, complice anche l’inizio dei festeggiamenti del SS. Salvatore, vi sarà più di un’occasione culturale in tema con la Basilica Cattedrale. In particolare, il 2 agosto, alle 21.30, si terrà un incontro dal titolo “Contemplando “come i bambini” il Pantokràtor di Cefalù” durante il quale interverrà Mons. Manzella, vescovo di Cefalù. Sempre il 2 agosto, alle ore 19.00, presso la Chiesa dell’Annunziata, si terrà l’inaugurazione di una mostra all’Annunziata, che proporrà accanto ad un’opera ritrovata di Saro Mileo, un omaggio di artisti locali al Pantocratore.
Foto: Cristo Pantocratore olio su tela, particolare. Saro Mileo (11.4.1907 – 23.2.1982)