Quella tassa dalle false aspettative

E’ di ieri la notizia che la Giunta comunale, utilizzando parte degli introiti provenienti dalla tassa di soggiorno, ha deciso di concedere un contributo pari a 500,00 euro complessive per cofinanziare le tre serate Tassa-di-soggiorno chiancianoche sono state organizzate presso l’atrio vescovile dall’associazione “Musica per l’uomo”, diretta dal maestro Ildebrando D’Angelo, e dall’associazione culturale S. Cecilia, diretta da Vincenzo G. Cortina. L’imposta di soggiorno è definita come una “tassa di scopo”: gli introiti derivanti dal balzello possono essere utilizzati solo per finalità prestabilite, in questo caso per obiettivi turistici/ culturali. Essa, come deliberato dal consiglio comunale precedente, è di 0,50 cent a notte per i b&b, gli affittacamere e gli alberghi fino a 2 stelle, mentre di 1,00 euro a notte per gli alberghi da 3 stelle in su.
Dai dati in nostro possesso, sappiamo che, ad oggi, diverse strutture ricettive non hanno ancora versato nulla al comune. La cifra fin ora raccolta è quindi di gran lunga più bassa rispetto alle stime effettuate ( si parlò di circa 800 mila euro). Duro è stato lo scontro a tal proposito con gli albergatori e gli operatori del settore, secondo cui l’imposta di soggiorno così strutturata e così utilizzata non farebbe altro che indebolire l’offerta poiché, a seguito di un prelievo forzato ai turisti, non si offrirebbe il corrispettivo in cambio, sia in eventi che in servizi, spesso carenti. Tornando indietro agli anni passati, tutti ricordiamo come gli albergatori contribuivano alla realizzazione del SS. Salvatore, ora offrendo alla città giochi pirotecnici, ora spettacoli musicali.
Viene da chiedersi se anche quest’anno, dal momento in cui la tassa è applicata, gli stessi operatori saranno così generosi verso la città. Il Sindaco Lapunzina non ha ceduto infatti alla proposta degli stessi che si offrivano di realizzare un parcheggio a proprie spese, a condizione che l’imposta fosse eliminata L’Amministrazione si potrebbe dunque trovare a dover fare i conti con un mancato appoggio da parte di una fetta rilevante dell’imprenditoria cefaludese a fronte di un esiguo prelievo a spese dei turisti. Con tali apporti non si potranno finanziare altro che piccole manifestazioni o dar contributi ad artisti e associazioni locali, non certo opere di più rilevante portata. Cefalù meriterebbe ben altro: ogni anno che passa sembra di rivivere la stessa storia, soltanto un po’ più grigia e cupa.

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