Chi sbaglia paga, ma non a Cefalù

E’ ancora una volta sull’amministrazione Lapunzina che si abbatte una tegola che sembrerebbe già lasciata pericolante dai suoi predecessori. E’ depuratore
questo il caso del contenzioso che vedeva coinvolti Comune di Cefalù, APS  (uscito di scena quasi subito) e Sorgenti Presidiana.
La società Aps (Acque potabili siciliane) dal 29 aprile del 2009 aveva assunto la gestione del servizio idrico, società che da lì a breve sarebbe stata coinvolta in diverse procedure fallimentari e non avrebbe più potuto onorare i debiti con Sorgenti Presidiana. A questo punto alla società di Vezio Vazzana, non sarebbe rimasto che rivalersi sul comune di Cefalù piuttosto che sull’Aps, in quanto – a causa di un errore – la titolarità del debito è rimasta al comune.

Parrebbe nato tutto per una dimenticanza. E’ per questo che la società Sorgenti Presidiana, guidata da Vezio Vazzana, avrebbe avuto modo, anzi avrebbe dovuto, rivalersi sul comune di Cefalù per la riscossione di un debito da oltre tre milioni di euro. Nel cambio di gestione del servizio idrico da comune ad APS sarebbe stato infatti dimenticato un fondamentale passaggio: la “cessione di contratto” da comune di Cefalù ad APS.

Il disappunto della comunità sta nell’avere già pagato quanto dovuto attraverso le tariffe dei servizi idrici e ora – della serie “cornuti e mazziati” – si troveranno un aumentato debito pro-capite che potrebbe addirittura dimostrarsi decisivo per la vicenda “Dissesto”.

Amare le parole con cui il Sindaco commenta l’accaduto: “l’esito del lodo arbitrale tra Comune di Cefalù e Sorgenti Presidiana travolge ogni sforzo compiuto in questo anno per giungere ad un risanamento in maniera non traumatica delle finanze comunali”. Sull’increscioso  “doppio pagamento” dei servizi idrici da parte dei cittadini aggiunge Lapunzina: “Credo che a nessuno possa sfuggire la macroscopica aberrazione della vicenda,  per cui, aldilà dei complicati contorni legali, la nostra Comunità si trova a soccombere per un debito, sebbene i Cittadini abbiano già pagato il dovuto, attraverso la fatturazione delle bollette idriche”. “Risultiamo ammessi al passivo di APS per quasi tre milioni di euro – continua il Sindaco- con scarse possibilità di introitare somme corrisposte dai Cefaludesi, ed, al contempo,  debitori nei confronti di Sorgenti Presidiana di un importo pressoché equivalente, che ovviamente  ci viene  chiesto pronto cassa. Costretti, cioè, a pagare due volte lo stesso servizio a due diversi creditori “.
Per il primo cittadino i colpevoli hanno un nome e un cognome: “di certo, la cessione del servizio idrico, in maniera precipitosa e in assenza delle necessarie garanzie per l’ente, a un gestore da subito entrato in crisi, si dimostra oggi – e al tempo fu fatto rilevare, con una pubblica sottoscrizione, da tremila utenti – un imperdonabile errore, a fronte dei tanti Comuni che continuano a gestire le risorse idriche autonomamente e ad un referendum che ne ha sancito il diritto . Adesso è preciso dovere di chi amministra ricercare strumenti di tutela adeguati, cosa che non mancheremo di fare”.

06/06/13

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