Magda Culotta, da Sindaca di Pollina alla Camera dei Deputati, per la Sicilia e per l’Italia

Magda Culotta  è una giovane donna, under trenta, divenuta sindaca di Pollina, nel 2010, a soli 25 anni, in una terra, la Sicilia, dove come ho già scritto altrove e mi piace ripetere, il magdapolitico è per tradizione millenaria, maschio e attempato.

A vent’otto anni è la prima donna madonita ad essere eletta alla Camera dei Deputati, in un momento, non certo facile della storia della Repubblica italiana.

Abbiamo pensato che potesse essere la nostra prima ospite della rubrica “L’angolo femminile” e vi proponiamo l’intervista, ringraziando Magda Culotta per l’attenzione che ci ha riservato.

Magda, avresti mai pensato che nel tuo destino ci fosse la Camera dei Deputati?

No. Ovvio che prima di entrare attivamente in politica non pensavo né di diventare Sindaco del mio paese, Pollina, né tantomeno parlamentare. Sono molto orgogliosa, questi risultati premiano l’impegno di un territorio, di una Sicilia che, con la voglia di riscatto, sta praticando un’alternativa politica.

Napolitano è stato eletto Presidente della Repubblica per la seconda volta consecutiva. Ciò ha scatenato molte polemiche tra gli elettori del Pd. Qual è la tua opinione in merito?

Credo che la vicenda, per l’elezione del Presidente della Repubblica, sia stata condotta con molta approssimazione, ma che soprattutto dentro il PD ci siano stati pezzi di partito che hanno remato contro una soluzione unitaria. Alla fine siamo arrivati a Napolitano. Il fatto che il PD non abbia saputo cogliere fino in fondo la sfida del cambiamento mi lascia turbata. Per la sinistra italiana si avvia un profondo momento di riflessione.

Nonostante la regione Sicilia abbia votato una legge sulla doppia preferenza di genere, e benchè nell’ultima legislatura siano state elette ben 15 donne all’Ars, in realtà la politica delle donne e per le donne, non è cosa semplice. Ancora ci sono posti dove per essere eletta devi essere figlia di….o moglie di……o sorella di…Cosa manca alle siciliane e alle italiane, a tuo avviso e perchè?

Alle donne italiane non manca nulla. La preparazione, la competenza e perfino il coraggio di molte donne impegnate stanno tracciando percorsi innovativi e positivi. È  vero anche che esiste ancora un residuo di marcio in politica che va estirpato senza remore. Su questa strada stiamo lavorando in tanti e spero nel prossimo futuro di poter portare risultati su questo campo. In politica, come in tutti i campi, va premiato il merito, chiudendo la porta in faccia al mondo delle raccomandazioni.

Il Pd ha vinto le elezioni per pochi voti. Stando agli ultimi avvenimenti, sembra che il partito abbia deciso di fare un governo insieme al Pdl ed alla Lega. Le critiche a Renzi, considerato troppo “berlusconiano”, sembrano ora fuori luogo. Secondo te non sarebbe stato meglio tornare alle urne, visti i risultati?

camera-dei-deputatiSono stata convinta, fino all’ultimo, che era possibile la strada per un governo di cambiamento se avessimo da subito trovato una sponda nel M5S. Adesso la situazione è molto complessa e bisogna guardare alle cose da fare. Tornare alle urne, anche se in apparenza possa sembrare la cosa più sensata, porterebbe solo altri mesi di stallo politico. Per adesso dobbiamo dare delle risposte concrete agli italiani. Partiamo da alcune riforme precise, elettorale, costi-politica e lavoro, poi sarà il presidente della Repubblica, se sarà nella sua volontà, a sciogliere le Camere.

Quali sono i tuoi progetti ed i disegni di legge che hai intenzione di presentare che riguardano le Madonie, il nostro territorio e le Donne?

La mia bussola resta il Manifesto Programmatico costruito assieme ai Circoli delle Madonie del PD, considerando come primarie le esigenze dei Sindaci del territorio. Sto lavorando da subito per riformare il patto di Stabilità che non permette più ai Comuni di fare investimenti nel fornire servizi ai cittadini. Un’assoluta priorità rimangono le proposte, per quella che io chiamo “cittadinanza sociale”: un pacchetto di norme che preveda per i giovani e le donne di trovare con più facilità l’inserimento nel mondo del lavoro e dell’impresa, passando per l’acquisizione dei diritti ormai quasi cancellati o nemmeno considerati, come il diritto a crearsi una famiglia, a partecipare alla vita pubblica e il diritto alla felicità.

24/04/13

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