Presenze a picco: Cefalù in ginocchio

Anche nel mese di marzo, sono confermati cali importanti nel settore turistico locale.

Salvino Caputo
Salvino Caputo

Rispetto allo scorso anno, si è verificata una perdita del 20% della presenza dei turisti nella provincia di Palermo. Il crollo è sentito specialmente nei paesi a spiccata vocazione turistica come Cefalù.
Nella nostra cittadina, diversi alberghi sono rimasti chiusi anche in questo avvio di stagione. La crisi, in questo momento, è così sentita dagli addetti ai lavori che si vedono costretti ad invocare, come extrema ratio, lo stato di emergenza.
Più volte, in questi mesi, rappresentanti dell‘imprenditoria turistica hanno portato avanti battaglie a sostegno delle loro attività. Le strutture ricettive, oltre che dalla crisi, sarebbero in gravi disagi economici a causa delle aliquote patrimoniali -leggasi IMU- deliberate al massimo per le loro strutture. Alcuni alberghi locali hanno dovuto o dovranno pagare cifre che superano, per la suddetta tassa, i 150.000 euro annuali.

Di fronte a questa situazione di emergenza, secondo l‘On. Caputo,  né il governatore Crocetta, né le amministrazioni locali pare abbiano adottato delle politiche di rilancio del turismo in Sicilia ed a Cefalù.
 “Pesa senza ombra di dubbio, dichiara Caputo, l’assenza di una politica di promozione turistica che era cominciata con il Governo di Lombardo e adesso continua con Rosario Crocetta che non ha adottato nessuna azione di rilancio del turismo in Sicilia e nelle città di Monreale e Cefalù. Due città simbolo dell’arte e della storia considerate dall’Unesco patrimonio dell’umanità”.
Cefalù, meta turistica per eccellenza, città d’arte candidata dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, soffre la crisi ogni anno in maniera più drastica.

16/04/13

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