“L’ora legale di Ficarra e Picone” potrebbe concorrere agli Oscar come miglior film non in lingua inglese.
Il percorso verso il Dolby Theatre però è ancora difficile e lungo: tre sono le fasi che i film in corsa devono superare per ottenere una nomination.
La designazione di un candidato da parte dell’Italia: al momento sono 14 i nastri tra cui dovrà scegliere la commissione istituita presso l’Anica il prossimo 26 settembre; poi bisognerà promuovere il film a Hollywood per superare la prima vera selezione ed entrare nella short list composta da 9 nomi. Infine, sarà il pubblico votante a scegliere il miglior film dell’anno non in lingua inglese.
Grande incertezza quest’anno, ormai giunti alla scadenza per la candidatura, per capire quale davvero è la pellicola con il più grande valore oggettivo, purché sia di facile comprensione per il pubblico americano. Per questo è dato per favorito l’ultimo film di Luca Guadagnino (“Call me by your name”) girato in inglese.
I concorrenti italiani del duo comico siciliano invece sono i più disparati: da Castellitto e la sua “Fortunata” a “Sicilian Ghost Story” di Grassadonia&Piazza.
Dalla loro Ficarra e Picone possono contare sul notevole risultato che “L’ora legale” ha avuto nelle sale e sul linguaggio internazionale del film.
Come pure potrebbe prevalere invece un film d’animazione come “Gatta Cenerentola” o un outsider come “Ho amici in paradiso” dell’esordiente Fabrizio Maria Cortese.
Non sarà semplice affermarsi su un palcoscenico internazionale, la selezione per gli Oscar non è solo una questione di merito o valore artistico, si tratta di puntare sul cavallo vincente e questo la commissione italiana lo sa bene. Non resta che fare il tifo.
Sofia D’Arrigo