Ventiquattro cetacei spiaggiati in Sicilia, questo il triste dato del 2019

Nel 2019 sono 24 i cetacei spiaggiati lungo le coste siciliane di cui sei capodogli. Il dato è emerso durante il workshop nazionale organizzato dal Centro di referenza nazionale per le indagini diagnostiche sui mammiferi marini spiaggiati (CReDiMa) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.

“Il recupero di questi cetacei – afferma Roberto Puleio dell’Area Diagnostica Specialistica dell’Izs Sicilia – ha comportato un grosso impegno organizzativo. Solo in tre casi è stato possibile effettuare la necroscopia, con la raccolta di evidenze e campioni utili a identificare le possibili cause di morte dei cetacei”.

Le cause di morte possono essere d’origine antropica, sub-classificate per origine in interazione con la pesca-collisione con natanti, di origine infettiva sub-classificate per origine virale-batterica-parassitaria-micotica e altre cause riguardanti disordini metabolici e degenerativi.

“Con questo convegno – dice il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara – l’Istituto accresce le sue potenzialità, arricchisce i suoi orizzonti di sensibilità verso la natura e il mare, oggi gravemente minacciato. La ricerca delle patologie che determinano la morte dei cetacei sulle nostre coste è purtroppo figlia dell’inquinamento costiero e della mancanza di impianti di depurazione che affliggono l’Italia e la Sicilia. Questi indicatori ecologici – conclude Seminara – ci dicono che dobbiamo impegnarci per aiutare la grande risorsa economica che è la nostra isola”.

 

Al convegno ha partecipato anche il direttore  dell’Izs Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Angelo Ferrari e alcuni dirigenti veterinari che hanno presentato un report del 2018  sui rilievi diagnostici post mortem nel cetacei piaggiati in Italia. La Sicilia è la seconda regione d’Italia per numero di cetacei spiaggiati lo scorso anno.

“La citazione Il male unisce i Paesi che divide – dice Ferrari – è ancor più vera quando si parla di Genova e Palermo, entrambi Centri di referenza nazionale. In questi due giorni, ci siamo incontrati per predisporre il programma delle attività che ci vedranno impegnati il prossimo autunno 2020 con il convegno che si terrà a Catania sui temi legati alla salute del mare e alle problematiche ad essa connesse”.

 

Presente anche Romano Marabelli consigliere del direttore generale OIE: “L’organizzazione mondiale della Sanità animale saluta positivamente questo evento e lo ritiene inserito in un programma più ampio che è quello di rivedere la posizione delle attività marine e di produttività del mare rispetto a quanto fatto fino ad ora. È necessario dare centralità al settore acquatico e garantire  lo sviluppo sostenibile nella produzione di proteine animali che possono avere grande beneficio nella produzione della popolazione mondiale. I due istituti hanno una funzione centrale per avviare e consolidare la ricerca scientifica con l’obiettivo di dare concretezza a questo obiettivo”.

 

A margine del convegno il commissario straordinario dell’Izs Sicilia Salvatore Seminara con il consigliere del direttore generale OIE Romano Marabelli, il responsabile del Centro di referenza nazionale per il benessere, monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine Salvatore Dara e il direttore dell’Izs Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Angelo Ferrari hanno visitato il Centro di referenza delle tartarughe.

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