Il loro volo viene cancellato, Vueling risarcisce due siciliani

Direzione Barcellona. Era questa la meta che due coniugi siciliani avevano scelto per festeggiare i loro ventuno anni di matrimonio. Ma quell’aereo non è mai decollato da Catania.

Così il Giudice di Pace di Giarre ha condannato la compagnia aerea Vueling Airlines al risarcimento della coppia: un’importante pronuncia ottenuti in materia di tutela dei passeggeri aerei secondo Confconsumatori.

Il Giudice ha riconosciuto ai passeggeri il diritto al risarcimento di 1.213,20 euro. Ha disposto innanzitutto la compensazione pecuniaria di 500 euro per la cancellazione del volo nella misura di euro 250,00 a passeggero. Inoltre ha condannato la compagnia al pagamento della somma di 313,20 euro quale rimborso della prenotazione alberghiera a Barcellona che i consumatori avevano già corrisposto e non più restituibile. Il Giudice ha infine poi riconosciuto l’ulteriore risarcimento del danno per parziale vacanza rovinata, per la catena di conseguenze seguita alla cancellazione dei voli aerei, nella misura di 400 euro, liquidati equitativamente. «Queste due ultime voci assumono importanza – hanno spiegato l’avvocato Carmelo Calì, Presidente di Confconsumatori Sicilia e l’avvocato Isabella Rotoli, che ha assistito in giudizio i passeggeri – perché confermano quanto previsto dall’art. 12 del Regolamento Comunitario n. 261/2004 e cioè che il passeggero, oltre alla compensazione pecuniaria ha diritto al risarcimento degli ulteriori danni subiti. E quindi sia il danno patrimoniale delle spese di albergo che quello non patrimoniale da vacanza rovinata».

Il Giudice di Pace ha dunque accolto la domanda proposta dai consumatori ed ha dichiarato la società aerea Vueling Airlines convenuta responsabile per i fatti di causa e debitrice della somma complessiva di 1.213,20 euro, oltre interessi legali e le spese processuali.

«In questo primo scorcio d’estate – continuano Calì e Rotoli – abbiamo ricevuto molte segnalazioni di passeggeri a cui é stato cancellato il volo a ridosso della partenza, spesso senza nessuna offerta di assistenza e riprotezione. Questa sentenza assume valore perché fa capire che il risarcimento al passeggero non può essere limitato alla pur importante compensazione pecuniaria ma si estende anche agli ulteriori danni».

Sofia D’Arrigo

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