Termini Imerese: l’arciprete don Todaro interviene sulla rissa che coinvolto gli extracomunitari ospitati in città

La rissa che coinvolto una giovane cittadina termitana e alcuni ragazzi extracomunitari nella via Ciaula di Termini Imerese ha acceso il dibattito sul problema dell’accoglienza. Sulla vicenda è intervenuto l’arciprete di Termini Imerese, don Antonio Todaro, che ha affermato: “L’increscioso episodio che ha visto coinvolti in una rissa giovani immigrati e abitanti di un quartiere della nostra città ci obbliga, come comunità cristiana, ad alcune riflessioni che vogliamo avviare stasera, brevemente, ma che proseguiranno, in modo approfondito, nei prossimi giorni con specifici incontri.
Non si tratta di entrare nel merito di quanto è successo, delle cause, delle responsabilità – ha commentato don Todaro -, nè di attribuire colpe e ragioni: spetta alle forze dell’ordine e alla magistratura il compito di accertare quanto realmente accaduto, individuare le singole responsabilità, sanzionare e punire chi ha sbagliato. Quello su cui ci pare doveroso riflettere riguarda, piuttosto, la reazione e la presa di posizione di tanti – e tra questi tanti, purtroppo, diversi cattolici praticanti – appena la notizia si è diffusa.
Una criminalizzazione di tutti gli immigrati, senza distinzione alcuna: tutti colpevoli, tutti violenti e violentatori, tutti molestatori, tutti fannulloni, tutti parassiti e approfittatori… tutti pericolosi criminali da cacciare, ributtare in mare, se non addirittura “eliminare”.
Sui social un’esplosione di odio, di razzismo – ha aggiunto l’arciprete di Termini Imerese -. Una violenza verbale, irrazionale, immotivata, ma quel che è più doloroso, antiumana e antievangelica, proprio la notte di Pasqua e nel giorno del Lunedì dell’Angelo.
Ecco perché, come comunità cristiana, abbiamo bisogno di riflettere, di pregare, di un rigoroso esame di coscienza alla luce della parola del Signore, del suo Vangelo, del suo esempio. Avviamo questo percorso stasera e lo facciamo ascoltando e meditando le parole che il nostro Santo Padre Papa Francesco ha pronunciato in occasione della giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato”. Clicca qui per approfondire

 

 

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