Armao: “Il futuro della Sicilia è nell’Università”

“Se non si accresce la conoscenza la competitività è pregiudicata e lo sviluppo diviene un miraggio. L’Università e la formazione vanno rafforzate e non progressivamente indebolite, come purtroppo si sta facendo negli ultimi anni”. Ne è convinto Gaetano Armao, leader del Movimento dei SicilianIndignati e vicepresidente designato della Regione Siciliana del centrodestra.
Solo attraverso la formazione delle classi dirigenti, la ricerca, anche in collaborazione con il tessuto economico locale, il trasferimento di tecnologie e saperi, specie nelle aree più difficili, si innova e difende la civiltà – ha puntualizzato Armao – Occorre una profonda riforma della formazione professionale in stretto collegamento con il sistema delle imprese ed il sostegno alle quattro Università siciliane ed a quelle che operano nel territorio regionale, tutelando il diritto allo studio sopratutto dei giovani economicamente più deboli, garantendo strutture ed accoglienza, stimolando la realizzazione di reti del sapere (integrazione tra centro di ricerca pubblici e privati,  utilizzando i fondi UE)”.
“Troppi giovani siciliani lasciano la loro terra dopo la scuola o l’Università, per non tornare mai più, impoverendo il tessuto sociale – ha sottolineato il leader dei SicilianIndignati – Un piano del lavoro e del capitale umano non può non guardare ai tanti giovani di talento che lavorano in Italia ed all’estero e che attraverso il sostegno a start-up ed all’attrazione di investimenti possono puntare a tornare portando con loro professionalità ed innovazione”. “Al fine di garantire il diritto allo studio di tanti giovani siciliani le cui famiglie non sono in grado di promuovere gli studi presso primari Atenei – ha concluso Armao – dovrà essere rafforzato il ruolo dei Consorzi Universitari presenti sul territorio siciliano. La famiglia costituisce il cuore pulsante della società, venga sostenuta favorendone il ruolo formativo ed aggregante. Essa va favorita con tutte le forme amministrative, organizzative, di servizi e fiscali possibili”.
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