Confiscati beni per 1,5 milioni di euro

I Carabinieri del Gruppo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di confisca di beni nei confronti di Giuseppe Caramazza, già fidato collaboratore e fiduciario del vertice della famiglia mafiosa di Monreale. La misura di prevenzione trae origine dalle attività svolte dal Nucleo Investigativo di Monreale, che hanno portato alla cattura dell’allora latitante Giuseppe Balsano, nel 2002, capo della locale famiglia mafiosa, nonchè alla disarticolazione della consorteria con l’arresto di numerosi affiliati, favoreggiatori e prestanome.

Nel corso delle indagini era stato documentato il legame tra i due: a Caramazza era stato affidato il ruolo di investire gli ingenti capitali illeciti frutto della capillare attività di estorsione e di imposizione di lavori alle numerose imprese colluse o controllate dalla famiglia monrealese, nonché di gestire i beni e le società nel tempo acquisite al patrimonio del citato sodalizio. Alle dipendenze del citato boss, deceduto nel 2005 presso la Casa Circondariale di Novara, Caramazza, fino a quel momento insospettabile insegnante del paese normanno, si era poi infatti rivelato abile investitore delle somme a disposizione della consorteria mafiosa.

In capo all’uomo è stata accertata la disponibilità di numerosi beni immobili e società, tra cui, in particolare 3 appartamenti e un box a Monreale, 2 fabbricati rurali a San Martino delle Scale, un appartamento a Palermo, numerosi terreni agricoli tra Castellammare del Golfo (TP), Favara (AG) e Monreale e ben 7 società attive nel settore edile. Il complesso di beni, già oggetto di sequestro nel 2005, con l’odierna esecuzione del provvedimento di definitiva confisca è divenuto parte del patrimonio dello Stato, per un valore stimato in circa 1,5 milioni di euro.

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