Sgominata associazione a delinquere dedita alla truffa

Questa notte i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP di Palermo nei confronti di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di assegni, alla truffa ed al falso. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti importanti elementi che permettevano di delineare i contorni di un’associazione per delinquere ben strutturata e funzionale alla realizzazione di svariate attività illecite, operante nella città di Palermo e nel suo hinterland che già da tempo aveva intrapreso una fiorente attività criminale, riconducibile alla ricettazione di numerosi assegni di provenienza illecita, nonché la realizzazione di truffe mediante titoli comunemente definiti “ballerini” (mediante l’apertura da parte di soggetti prestanome, incensurati, di conti correnti privi dei necessari fondi a copertura delle emissioni).

La leadership di tale sodalizio era tenuta da Giuseppe D’accardi, cinquantasettenne rappresentante di prodotti per bar, e dal sessantaquattrenne Giuseppe Meli, e l’attività consisteva nel mettere in circolazione assegni bancari e postali postdatati (“ballerini”), privi di copertura che introdotti nel circuito commerciale fungevano da denaro “pronta consegna”. Infatti la carta vincente del raggiro era quello di immettere assegni per importi anche modesti che non destassero troppo sospetto e soprattutto che potessero essere sostituiti da altri assegni ballerini senza difficoltà. Gli importi andavano da un minimo di 200 euro a un massimo di 4.000 euro circa. La struttura criminale aveva a disposizione soggetti che aprivano dei conti correnti di comodo con il solo scopo di ottenere dei carnet di assegni che successivamente venivano consegnati ai componenti dell’organizzazione criminale. Gli organizzatori vendevano questi assegni, posdatandoli, al prezzo di circa 200 euro ciascuno, consentendo così agli acquirenti di far circolare denaro “virtuale” senza una reale copertura finanziaria.

Il meccanismo utilizzato riguardava però anche la vendita di assegni rubati e smarriti che, sebbene inesigibili in quanto bloccati dagli aventi diritto, venivano rivenduti ad un prezzo di gran lunga inferiore a quello degli assegni ballerini, di norma non più di 50 euro ciascuno. Una volta venduti e quindi immessi nel circuito commerciale, spesso venivano utilizzati per la commissione di truffe, in alcune circostanze organizzate nei dettagli anche dallo stesso leader del gruppo.

Gli assegni cosiddetti “chiusi” una volta negoziati a fronte di vari pagamenti, dopo essere stati posti all’incasso dalle ignare vittime, venivano bloccati poiché provento di smarrimento o furto e quindi oggetto di indagini. Alcuni soggetti associati anche loro al gruppo criminale per poche decine di euro si autodenunciavano dichiarandosi autori dell’illecita negoziazione del titolo, così da tutelare il soggetto che in realtà aveva materialmente immesso sul mercato il titolo sia l’intera organizzazione. Ad uno di questi, un pluripregiudicato di Borgo Nuovo, il provvedimento restrittivo è stato notificato presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, ove risultava già recluso per reati della stessa natura.

L’ordinanza con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico è stata notificata anche a Vincenzo Infantino, pluripregiudicato, quarantaduenne di Altofonte, mentre gli altri tre indagati Riccardo Serio, 54enne di Palermo, Marina Currò, 39enne commerciante di Villagrazia di Carini, e Angela Biondo, 61enne di Palermo, accusati della ricettazione di numerosissimi assegni di provenienza furtiva, sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla P.G.

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