Una lettera aperta sul futuro del turismo a Castelbuono

L’ex sindaco di Castelbuono Mario Cicero ha diffuso una lettera aperta indirizzata al Presidente di Promomadonie, associazione che si occupa della realizzazione di alcuni eventi di successo del territorio castelbuonese, come la recente Funghi Fest o l’Infiorata Castelbuonese, riguardo il futuro del turismo nel paese madonita. L’ex primo cittadino attraverso alcuni punti critici, vorrebbe migliorare le prospettive future attraverso il confronto dei diversi attori in campo.

“Quale turismo vuole Castelbuono? Cosa offriamo a chi vuole visitare il nostro paese? – dice Cicero – A mio parere, lo sviluppo di una comunità si misura con il grado di fermenti culturali che essa propone che, se diventano prassi quotidiana, sollecitano e alimentano le attività economiche, innescando fattori di contaminazione tali da portare la popolazione coinvolta ad essere attrattore di buone pratiche influendo positivamente su tutto il tessuto sociale. Ritengo che l’investimento fatto nei decenni passati di qualificare la nostra offerta turistica sia stata vincente.”

Lo slogan “Al Mare vada chi vuole Noi rimaniamo in Montagna” affermava la volontà della comunità di Castelbuono di offrire una nuova cultura del turismo che non era solo balneare, capace di valorizzare il territorio. Riscoprire i valori come la storia, l’arte, la nostra agricoltura, la pastorizia, l’artigianato, insomma non un turismo mordi e fuggi, ma residenziale e Culturale. Negli anni successivi, il percorso intrapreso è stato quello di recuperare il patrimonio monumentale, attrezzare i Musei, valorizzare le associazioni, dare voce a tutti coloro che hanno contribuito a far apprezzare la comunità con tante attività. Nel contempo si è cercato di qualificare l’arredo e il decoro urbano, il centro storico, la qualità della vita, salvaguardare la biodiversità e il paesaggio.

Porta poi ad esempio alcuni episodi, come la presenza di numerosi venditori ambulanti ormai in tutte le occasioni o la “confusione” di alcune manifestazioni tradizionali con eventi generici. Castelbuono deve continuare sì ad organizzare eventi – continua Cicero –ma il filo conduttore deve essere la bellezza, la qualità, l’originalità, la cultura. Se perdiamo questa via maestra, diventiamo come tanti altri luoghi che hanno organizzato eventi di massa, senza “educare” l’ospite al rispetto della propria storia, oggi quelle comunità sono nella totale crisi di identità.”

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