Devastazione sulle Madonie, il giorno dopo si contano i danni

Una notte difficile quella chehanno vissuto tutti i madoniti, dopo la giornata infernale di ieri. Numerosi focolai di incendio hanno continuato a bruciare, da Cefalù a Castelbuono, da Collesano a Lascari. A Cefalù nella serata di ieri ancora bruciava il lungomare, in tutto il tratto finale, con diversi punti accesi e assolutamente incontrollati, perfettamente in grado di scatenare di nuovo l’inferno. Un lungomare ferito e distrutto, attività commerciali completamente rase al suolo. Anche intorno alla Città la situazione non era ancora risolta, con fronti ancora aperti nelle contrade Campella e Ferla, e i danni che oggi emergono sono rilevanti.

Proprio nella serata si è alimentanto il fronte a Castelbuono. Allarmante la situazione anche a Collesano, dove durante la nottata si è combattuto contro le fiamme che tentavano di insinuarsi all’interno del centro abitato. Attività commericiali distrutte, gran parte delle campagne ridotte a un moncone fumante. Stessa situazione anche a Gratteri. Lascari è tra le zone che ha subito maggiori danni, con il fuoco che ha lambito diverse volte il paese, molti abitanti evacuati, case intaccate dal rogo. La città è rimasta per gran parte della giornata senza energia elettrica e la mancanza d’acqua è diventata allarmante.

Ma acnora brucia la terra, il fumo ancora riempie le case. I Canadair sono ancora in azione in diversi punti per scongiurare qualsiasi possibile rinvigorimento dei roghi. Dopo le fiamme, solo nera devastazione, case bruciate o tratte in salvo dal disastro dai proprietari, lasciati spesso a loro stessi a combattere il fronte del fuoco.La situazione si va comunque normalizzando: quasi tutte le strade sono state riaperte, il vento e le temperature sono in diminuzione. Il giorno dopo, c’è tempo solo per la conta dei danni.

POTREBBE INTERESSARTI