2 giugno – Monarchia, Repubblica e la signorina Nordentoft

referendum1946bLa signorina Nordentoft, deputato comunista, ha una bambina e non ne vuole sposare il padre.
Il Giornale di Sicilia del 10 giugno 1946 (collezione Giovanni Biondo) cerca di stemperare l’ansia ed il clima di incertezza in attesa dei risultati del referendum, raccontando una storia che sembra risalire ad un’epoca ben più lontana dei 70 anni che invece realmente ha.
Il racconto, con tutta l’enfasi del 1946 nel giornale diretto da Giuseppe Ardizzone, condirettore Piero Pirri Ardizzone e che costava 5 lire.

Con una tempestosa seduta del Consiglio Municipale di Copenaghen si è concluso l’interessante “scandalo” della signorina Inger Nordentoft. Direttrice di una scuola danese e deputato comunista al Parlamento.
Il caso della signorina Nordentoft, che ha rifiutato di sposare l’uomo da cui aveva avuto una bambina, ha tenuta divisa in questi ultimi tempi l’attenzione pubblica danese… E’ stato deciso che Ella conservi il Suo incarico restando liberi i genitori dei bambini, iscritti alla sua scuola, di ritirarli e le insegnanti scandalizzate di farsi trasferire.
“Oggi proclamazione dei risultati del Referendum”. E’ il titolone a 4 colonne di apertura del Giornale di Sicilia che parla dello svolgimento di riunioni dell’Ufficio Elettorale Nazionale, di trapasso di poteri, di Consiglio dei Ministri ma anche del fatto che i “voti di Napoli sono finiti nei sacchi della nettezza urbana”.
referendum1946aE così mentre nell’imminenza della convocazione dell’Assemblea Costituente i corridoi di Montecitorio cominciano ad animarsi e si dice che “le leggi e le sentenze verrebbero emanate in nome del popolo italiano” viene confermato che “contrariamente alle notizie pubblicate da alcuni quotidiani, Umberto II non lascerà l’Italia fino a quando non verranno proclamati i risultati ufficiali del referendum”.

I 10.730 residenti nel Comune di Cefalù scoprono le carte (ricerca Giovanni Biondo).
Gli elettori iscritti nelle 8 sezioni elettorali sono 7.143: 3.241 maschi e 3.902 donne.
Percentuale votanti 84 per cento, cioè 6.010. 2.745 maschi e 3.265 donne.
Il lapidario risultato dei voti riportati:
Repubblica, voti 1.885
Monarchia, voti 3929.
Come si sa (e per fortuna…) l’Italia del Nord va in controtendenza, la Repubblica vince con il 66,2 per cento (al Sud vince la Monarchia, 63,8 per cento).
Gli aventi diritto al voto in tutta Italia risultavano 28.005.449 – I votanti risultarono 24.947.187, cioè l’89,1 per cento. I risultati ufficiali dicono che scelsero il simbolo della Repubblica (donna turrina) 12.717.923 italiani (54,3 per cento); il simbolo della Monarchia (corona e stella) 10.719.284 (45,7 per cento). Voti nulli, 1.498.136 –

Il programma del 2 giugno 2016 a Cefalù.
Ore 10.00 Corteo commemorativo lungo il percorso: Monumento ai Caduti (piazza Diaz) – Palazzo di Città (piazza Duomo)
Ore 11.00 Sala delle Capriate, Palazzo di Città
Saluti istituzionali:
Rosario Lapunzina, Sindaco;
Antonio Franco, Presidente Consiglio Comunale;
Vincenzo Garbo, Assessore alla Cultura;
Salvatore Muffoletto, Magister Masci di Cefalù.
Ore 11.30 Conferenza prof. Maurizio Degl’Innocenti, Ordinario di Storia Contemporanea presso Università Studi Siena.

Carlo Antonio Biondo

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