Scuola in piazza – Documento al Prefetto

scuolaPrecari della scuola, personale Ata in attesa di stabilizzazione, docenti delle scuole di Palermo e provincia che attendono dal 2009 anni il nuovo contratto di lavoro: in tanti hanno partecipato al presidio a Piazza Massimo indetto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, che si è concluso con la consegna in Prefettura di un documento con la piattaforma rivendicativa del mondo della scuola e la richiesta al Prefetto di farsi da portavoce delle istanze col governi nazionale.

Una manifestazione alla quale ha partecipato la Cgil Palermo, che ha portato il suo sostegno al mondo della scuola in lotta, affiancato nella piazza anche degli universitari palermitani. “Il malcontento del personale della scuola cova da tanto tempo, da prima della legge 107 sulla “buona scuola” che oggi si chiede di modificare. Per questo, la battaglia, che è molto sentita, come abbiamo visto durante le assemblee dei giorni scorsi fatte dai sindacati della scuola, è destinata a durare ancora a lungo– dichiara Mario Ridulfo, della segreteria Cgil Palermo – Il governo deve rendersi conto del valore da dare all’istruzione, non saranno i provvedimenti tampone adottati a risolvere i problemi”. E dichiara Franca Giannola, segretario Flc Cgil Palermo: “Tanti i problemi alla base dello sciopero. In primis il rinnovo del contratto di lavoro, la cui parte economica è scaduta da sette anni e quella normativa da nove. I docenti stanno vivendo un forte momento di crisi: gli si chiede l’assunzione di nuove responsabilità con un salario sempre più basso”. “Per il personale Ata non avvengono immissioni in ruolo da tempo, solo tagli, che incidono sulla didattica quotidiana – aggiunge Franca Giannola – Se si assenta un assistente amministrativo o un tecnico non può essere sostituito. Questo significa ledere la dignità, significa dire che non si ha bisogno di loro. Chiediamo la stabilizzazione del personale precario che andrebbe regolarizzato, il riavvio dei concorsi, la valutazione oggettiva del merito, la valorizzazione del personale docente. Si sta creando la diffidenza tra docenti per l’accesso al bonus, si stanno mettendo i docenti gli uni contro gli altri”. ”.

Tante le storie segnate dal malcontento sulla piazza di Palermo. Dice Antonio Comitini, insegnante precario di Scienze Motorie da 13 anni all’Ics Buttitta di Bagheria: “Lo Stato non consente ai precari di fare la formazione perché non ci considera docenti, anche se il nostro orario di lavoro è uguale a quello degli altri. E per partecipare al concorso no ho diritto a giorni retribuiti”. All’Iti Vittorio Emanuele di Palermo è destinata a scoppiare la grana precari in coincidenza con gli esami di maturità: il personale Ata è composta per più della metà da precari. E il contratto è in scadenza il 30 giugno. “Su cinquanta assistenti tecnici e amministrativi, siamo in trenta a lavorare da precari negli uffici – continua Antonio Staffetta – La scuola è sede di esami. Cosa faranno quando il 30 giugno alla scadenza del nostro contratto si ritroveranno con dei posti di lavoro vuoti?””.

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