Coro unanime a difesa dei lavoratori di Almaviva

almaviva-protesta.jpgSale la tensione fra i lavoratori Almaviva Palermo, dopo la conferma da parte dell’azienda di 1670 esuberi solo nel capoluogo, quasi 3 mila in tutta Italia. Si è svolta stamattina la protesta in piazza Indipendenza davanti la sede della Regione, i sindacati hanno chiesto alla Regione un incontro, alle 13 sono stati ricevuti dall’assessore alle Attività Produttive Lo Bello.

Un gruppo di lavoratori ha sfilato in corteo dalla sede di via Marcellini fino a piazza Indipendenza. “La Regione si era assunta l’impegno di farsi portavoce della vertenza a livello nazionale, e di valutare la possibilità di dichiarare lo stato di cris dei call center in Sicilia – spiega Eliana Puma Rsu Fistel Cisl –, ci chiediamo che fine abbiano fatto questi impegni e il tavolo regionale che era stato istituito a febbraio”.
“Si tratta di una vertenza nazionale – aggiunge Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani – che ha però bisogno di un forte appoggio a livello territoriale da Regione e comune , come ad esempio la dichiarazione dello stato di crisi del settore call center in Sicilia per ottenere l’accesso a misure straordinari come per la crisi dell’area industriale di Termini Imerese, contratti di area, fondi straordinari per la formazione e riqualificazione del personale”. Intanto i sindacati programmano le prossime iniziative di protesta: i lavoratori parteciperanno alle celebrazioni del venerdì Santo, alla cattedrale di Palermo per chiedere al vescovo di intercedere per la vertenza e chiedere un forte intervento delle istituzioni.

Previsti poi un gazebo permanente in via Ruggero Settimo da sabato mattina 26 marzo per coinvolgere la cittadinanza, e sit in davanti le sedi dei committenti Almaviva, giovedì 24 davanti Enel in via Autonomia siciliana, venerdì 25 davanti la sede Telecom e nello stesso giorno davanti la sede Wind a Palazzo Gamma, “per sensibilizzare i committenti e richiamarli alle loro responsabilità”. I sindacati nazionali hanno chiesto anche un incontro al Mise. “Siamo di fronte ad una vertenza dell’enorme impatto sociale come quella di Termini Imerese, anzi i numeri in questi casi sono ancora più allarmanti – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – E’ giunto il momento di mettere in campo qualunque azione possibile, non possiamo consentire la perdita di nessun posto di lavoro, Regione e governo nazionale facciano ora ciò che rinviano da troppo tempo mettendo ordine al settore, imponendo regole certe e punendo chi assegna appalti ad un prezzo che è al di sotto del costo del lavoro”.
Il dramma sociale che si aprirebbe con 1.670 licenziamenti a Palermo: di questo hanno parlato i segretari di Slc Cgil, Fistel Cisl Uilcom Uil e Ugl oggi con l’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello. L’assessore ha fissato un incontro con l’azienda il 31 marzo, alle 13, a Roma. E sempre il 31, alle 19, l’assessore incontrerà le organizzazioni nella sede dell’assessorato Attività produttive in via degli Emiri. E intanto è arrivata alle segreterie sindacali e alle Rsu la convocazione per il 1° aprile, a Roma, nella sede di Confindustria, per la discussione sulle procedure di licenziamento.

“Non possiamo perdere Almaviva. Finalmente siamo riusciti a creare i presupposti per regole certe nel settore su tutela dei dati personali, delocalizzazioni, appalti al massimo ribasso e ammortizzatori sociali. Questi gli elementi che l’azienda Almaviva chiedeva. Oggi che queste regole certe esistono, con la garanzia di governo nazionale, regionale e del Comune di Palermo, Almaviva non può procedere allo smantellamento”. Lo ha detto il segretario Slc Maurizio Rosso, a seguito dell’incontro che si è tenuto tra i segretari dei sindacati e l’assessore Mariella Lo Bello alla presidenza della Regione. “Le automobili continuano a essere costruite in Italia ma la Fiat è andata via da Termini Imerese. Non vogliamo che un gruppo come Almaviva vada via da Palermo allo stesso modo, per continuare a produrre altrove – aggiunge Maurizio Rosso – All’azienda chiediamo segnali chiari in investimenti, capitale umano e tecnologie, un piano industriale serio e una discussione sulla sede. E chiamiamo alla responsabilità i committenti. I colossi del settore non possono trattare questo lavoro come un gioco, anzi come un gioco al ribasso. Da Enel e Poste sono giunti due squallidi esempi”.
Dopo lo sciopero di oggi, col sit-in in piazza Indipendenza e il corteo di via Marcellini e corso Calatafimi, nei prossimi giorni saranno organizzati dei presidi davanti ai committenti Enel, Tim, Wind. E un gazebo sarà allestito sabato e domenica in centro. “Con l’assessorato alle Attività produttive abbiamo aperto un tavolo il 22 febbraio scorso. Vogliamo ripartire da qui – dichiara Rosalba Vella, della segreteria Slc Cgil di Palermo – Si era parlato della possibilità di mettere a disposizione più di 15 milioni di fondi regionali della legge 236 per la riqualificazione del professionale. Nel frattempo, il vice ministro Teresa Bellanova ha chiesto la moratoria sui licenziamenti e si è impegnata ad avviare l’applicazione delle leggi che scongiurino le delocalizzazioni selvagge e le gare al massimo ribasso. Potremmo avere la garanzia di lavorare la commessa Enel ancora per un anno. Oltre agli ammortizzatori in deroga, che il governo ha messo a disposizione, ci sarebbe quindi un ventaglio di altre possibilità. Chiederemo – aggiunge Rosalba Vella – che tipo di investimenti l’azienda intende portare avanti col suo piano industriale, visto che in una sede di Almaviva, a Rende, starebbero portando avanti assunzioni di interinale. Non vorremmo che l’ azienda sposti il traffico dove ha maggiori convenienze a discapito di un territorio negli anni consolidato e che è stato uno dei fulcri per l’espansione dell’azienda a livello internazionale”. .

“Il consiglio dell’Ottava circoscrizione del Comune di Palermo esprime la propria solidarietà nei confronti della comunità dei lavoratori di Almaviva, gravemente colpita dall’annuncio di 1.670 esuberi nella sola città di Palermo. Si tratta della più grande perdita di posti di lavoro in Sicilia dai tempi della crisi del polo industriale di Termini Imerese, che colpisce in prima istanza la comunità dell’Ottava circoscrizione e dell’intera città”. Così si legge nell’atto sottoscritto stamattina dai consiglieri dell’Ottava circoscrizione del Comune di Palermo, a proposito degli esuberi annunciati dal call center Almaviva a Palermo. “Con il presente atto il consiglio dell’Ottava circoscrizione invita la giunta comunale e quella regionale a impegnarsi per una risoluzione positiva della vertenza. Noi, singoli consiglieri delle più diverse appartenenze politiche, siamo pronti a farci portatori della suddetta preoccupazione verso tutti i nostri punti di riferimento politici ad ogni livello, affinché nessun soggetto coinvolto possa sentirsi esente da responsabilità”.

 

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