Aggressioni e soprusi contro la moglie, arrestato un 63 enne

E’ quanto è successo intorno alle 20.30 di giovedì sera, quando l’equipaggio di una “Gazzella” del Nucleo Radiomobile ha tratto in arresto per tentata estorsione,  L.P.f., palermitano, classe 1952, ivi residente, venditore ambulante, volto noto alle forze dell’ordine. La pattuglia del Nucleo Radiomobile giunta a seguito di una segnalazione telefonica al 112 che riferiva di una lite violenta, trovava sul posto l’uomo, che contrariato dall’arrivo degli uomini in divisa, iniziava ad insultare i condomini urlando.

Nel frattempo giungeva la moglie che, tra le lacrime, invitava i Carabinieri ad entrare in casa, raccontando un passato di violenze e soprusi. L’uomo a causa della sua dipendenza dall’alcol era diventato molto violento, tant’è che l’ultimo decennio era stato per la donna un vero e proprio calvario dove le botte, le minacce e le offese erano all’ordine del giorno. Il culmine si era verificato sei anni prima, ovvero quando lei aveva iniziato a percepire una piccola pensione d’invalidità, di cui lui si impossessava per poi sperperare i denari  tra alcol, slot machine e gratta e vinci. Aperta la porta di casa, la donna mostrava ai Carabinierila scena dell’aggressione avvenuta poco prima.

L’uomo, a dire della vittima, quella sera, aveva iniziato a chiederle in maniera sempre più insistente 100 €. Al rifiuto era andato su tutte le furie, lanciandole contro una fruttiera in vetro ed altri suppellettili, colpendola al fianco, al braccio e in altre parti del corpo, minacciandola,  di consegnargli il denaro che custodiva e che, se non l’avesse fatto, l’avrebbe ammazzata prendendo prima un coltello da cucina che gli puntava contro il fianco e poi si serviva di un cacciavite che gli spingeva con forza all’altezza del torace, dicendo. Riuscita a divincolarsi era scappata in bagno chiudendosi a chiave, chiedendo aiuto, mentre il marito tentava di aprire la porta.

L.P.f. accompagnato in caserma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva tratto in arresto e sottoposto al giudizio con il rito direttissimo conclusosi con la convalida dell’arresto e tradotto presso la casa circondariale “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che gli contesta sia la tentata estorsione che le lesioni personali.

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