Tentano di rubare un’auto, arrestati dai Carabinieri

IMG-20160213-WA0012Ieri, i Carabinieri del  Nucleo Radiomobile hanno arrestato per il reato di tentato furto in concorso, LA CORTE Domenico, nato a Palermo, classe 1973, e MENDOLIA Giuseppe, nato a Palermo, classe 1966. I Carabinieri,  su richiesta della Centrale Operativa, si sono portati in via Sebastiano La Franca dove notano il LA CORTE “armeggiare” in quanto intento, dopo avere infranto il finestrino posteriore dx ed essersi introdotto nell’abitacolo, a smontare il cilindretto di accensione di una Lancia Ypsilon, ivi parcheggiata nel tentativo di rubarla.

A seguito della perquisizione personale del LA CORTE, i Carabinieri rinvengono diversi attrezzi:  una chiave brugola a cricchetto, un cacciavite a taglio, una torcia, un rompivetro ed un estrattore artigianale usato generalmente per estrarre il cilindretto d’accensione; tutto il necessario per lo scasso. Non distante vi era il MENDOLIA, a bordo di una vecchia Fiat Panda  che, tentava di nascondersi ed eludere la vigilanza dei militari e che, aveva, all’interno di un borsello che indossava a tracolla, una centralina universale di una nota marca, verosimilmente utilizzata per consentire l’avvio dell’auto.

I Carabinieri riconoscono in quella, la vettura avvistata presso il luogo di un furto, avvenuto qualche giorno prima  e decidono pertanto di fare ulteriori accertamenti. Nel corso della perquisizione domiciliare presso l’abitazione del MENDOLIA, a conferma dei sospetti nutriti dai Carabinieri, viene rinvenuta parte della refurtiva, per un valore di circa 3.000 euro, rubata il 10 febbraio u.s. da un’attività  commerciale sita in via Francesco Omodei e consistente in due televisori lcd, un decoder digitale, un impianto hi-fi con due casse, due lettori multimediali, diversi portacandele, un set di coltelli da cucina e otto bottiglie di liquori. L’uomo è stato deferito in stato di liberà per il reato di ricettazione.

I due, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza del Comando in attesa del  rito per direttissimo. Dopo la convalida degli arresti  i due sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

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