Castelbuono città pilota in un progetto internazionale di turismo sostenibile

GetInlineSarà presentata domani, martedì 10 novembre, a Castelbuono, la partecipazione della città  al progetto OMNEST2, piano turistico co-finanziato da un programma dell’Unione Europea, in occasione del convegno Scoprire a appropriarsi del proprio territorio – promozione e gestione turistica 2.0 presso l’Istituto IIS “Luigi Failla Tedaldi” – Castelbuono.

OMNEST2 (acronimo del titolo inglese “Open Network for Mediterranean Sustainable Tourism”, tradotto: una rete aperta per il turismo sostenibile), vede impegnato il Museo Civico di Castelbuono, insieme alla ProLoco, per la valorizzazione del territorio in un’ottica di riposizionamento strategico, culturale, sociale e turistico in un accordo che vede coinvolti sette Paesi dell’area di Mediterranea (Italia, Spagna, Grecia, Libano, Giordania, Palestina, Tunisia). Lo scopo principale del progetto OMNEST2 è di contribuire allo sviluppo socio-economico del territorio tramite una nuova forma di turismo: basato sulle comunità locali, relazionale, partecipativo, esperienziale, eco-compatibile ed è esteso con le identiche caratteristiche, ma con un ventaglio di applicazioni specifiche legate alla realtà dei sette Paesi coinvolti. Il concetto è quello di sviluppare il turismo non solo nelle destinazioni più importanti (Palermo, Beirut, Gerusalemme, Tunisi, ecc.) ma anche in centri minori, a ridotta attività turistica (in Sicilia: Ispica, Menfi, Ragalna e Castelbuono sono le città-pilota), inserendole in itinerari classici che peraltro incontrano anche le località turisticamente più famose.

Le località minori diventano competitive perché lì i turisti non sono perfetti sconosciuti che visitano un luogo nel più breve tempo possibile, “osservando” da spettatori le bellezze del posto, come avviene nelle città maggiori, ma vi sostano per conoscere la cultura locale e i valori materiali e immateriali del territorio attraverso le persone e le loro attività. Vi incontrano la comunità locale che li accoglie come ospiti, non come clienti, e li accompagna lungo un percorso ideale fatto da: una visita della città come fosse “un museo a cielo aperto” dove i punti di interesse naturali, artistici, storici, sono illustrati soprattutto per l’impatto sulla comunità; lezioni di cucina, di ballo e di canti locali; realizzazione guidata di prodotti artigianali illustrati nel loro uso legato alla vita di tutti i giorni; cene e pernottamenti anche in famiglia, dove ospitanti e ospitati colgono l’occasione per uno scambio di esperienze, un confronto su usi consumi, una condivisione del “senso” di partecipazione a una comunità più allargata, mediterranea. Un tipo di turismo che fa parte della nostra tradizione culturale e che oggi viene definito, “esperienziale”.

Il progetto prevede la partecipazione dei Centri di Cultura Locale (CLC), strutture organizzative plurifunzionali, costituite da rappresentanti delle comunità locali, dove è privilegiata la conduzione e l’attività di donne e giovani, che coordinano e realizzano l’accoglienza ai turisti, coinvolgendo le piccole imprese locali, gli artigiani, i gruppi di interesse, il Comune e gestiscono i rapporti con i tour operator che insieme con il coordinamento del progetto hanno disegnato gli itinerari turistici inclusivi anche dei CLC. Importante il coinvolgimento degli studenti, che approfondiranno la conoscenza dei valori materiali e immateriali del loro territorio e verranno introdotti a utilizzare tali valori per uno sviluppo anche turistico rispettoso dell’ambiente. I ragazzi di Castelbuono saranno forniti di strumenti per la gestione delle informazioni e comunicazione web con le altre scuole siciliane e degli altri paesi del progetto, per abituarli al loro interno a lavorare in gruppo e all’esterno a creare una rete interconnessa, in modo da imparare a operare con competitività in un mondo globalizzato.

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