22 chilometri di Sicilia isolati dal fango e nessuno interviene

Mussomeli-SerradifalcoQuesta mattina un’area della Sicilia lunga 22 Km, il cosiddetto “vallone” dei paesi dell’hinterland di Caltanissetta, si è risvegliata isolata dal resto del mondo e tale resta perché nessuno sta intervenendo. Lo denuncia Michelangelo Geraci, presidente di Ance Caltanissetta. La strada Mussomeli-Serradifalco è impraticabile perché sommersa da montagne di fango trasportate dai temporali di stanotte; solo chi possiede un fuoristrada o un mezzo pesante adeguato può percorrerla lentamente, in un tempo lunghissimo e mettendo a rischio la propria incolumità.

Isolati, di fatto, gli abitanti dei territori di Mussomeli, Sutera, Campofranco e Serradifalco fino a Caltanissetta. Sono rimasti a casa studenti, insegnanti, lavoratori, medici, circolano con notevole difficoltà i mezzi di pronto soccorso sanitario e quelli delle forniture dei generi di prima necessità. “La cosa più grave – sottolinea Michelangelo Geraci, intervenuto sul posto per rispondere alle richieste di intervento di aziende associate rimaste con i cantieri chiusi – è che lungo l’intero tracciato si incontrano solo due cantonieri. Nessun mezzo della Protezione civile o dell’ex Provincia è all’opera per liberare la strada dal fango”.

“Probabilmente – dichiara Geraci – è questa la prima grave conseguenza che subiamo del caos amministrativo e finanziario causato dalle scelte di questo governo regionale, che in pochissimo tempo ha smantellato il sistema delle Province senza creare un’alternativa capace di gestire il governo del territorio, e che ha irresponsabilmente lasciato senza fondi ogni struttura di pronto intervento preferendo garantire stipendi improduttivi a precari e forestali. Chiediamo al prefetto – conclude Geraci – di sostituirsi a tutte le amministrazioni inadempienti per liberare queste popolazioni dall’isolamento e ripristinare le condizioni di sicurezza. E invitiamo il governo regionale a trovare i fondi per ripristinare l’intera viabilità non solo del ‘vallone’, ma anche di tutte le aree interne della nostra Regione. L’impraticabilità dei collegamenti stradali danneggia i siciliani che vogliono lavorare onestamente e impoverisce ulteriormente l’economia più degradata dell’intera Europa”.

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